Risorse all’imprenditoria giovanile

Artigianato, commercio, turismo, servizi alle persone in versione junior. C’è un “Pisus” per tutti: dietro questo buffo lessema, acronimo di “Piano integrato di sviluppo urbano sostenibile”, ci sono risorse Ue filtrate dalla Regione Fvg e indirizzate alle pubbliche amministrazioni richiedenti.
Tra queste c’è il Comune di Trieste: oggi lunedì 20 febbraio alle ore 12, per esempio, scade il bando per accedere ai contributi 2016 che supportano la piccola e media imprenditoria giovanile operante nel territorio municipale.
In questo caso sono in palio 250 mila euro, attribuibili solo a progetti presentati da Pmi che prevedano interventi ubicati nel Comune.
Il bando avrà una durata di tre annie l’Amministrazione si riserva - nel caso fluiscano risorse fresche - di rimpolpare la posta. Dal punto di vista anagrafico vengono distinte tre fasce d’età “under 40”, “under 35”, “under 30”.
Il comma “a” dell’art. 3, dedicato ai requisiti della domanda, elenca cosa possa essere finanziato: «manutenzioni, restauri, ristrutturazioni edilizie, interventi impiantistici, ampliamento o ammodernamento della sede, degli spazi produttivi o espositivi anche con acquisizione di beni e servizi, con particolare riguardo all’utilizzo di tecnologie digitali».
A cosa debbono essere finalizzati questi investimenti? Il testo del bando replica: al miglioramento dell’attrattività, dell’immagine, della visibilità dell’impresa. Al miglioramento dell’accessibilità della sede e della sostenibilità ambientale dell’attività aziendale. L’abbattimento delle barriere architettoniche e la riquaficazione energetica sono alcune degli interventi considerati.
Il contributo non potrà superare il 30% della spesa ammissibile, con un limite massimo per progetto pari a 18 mila euro. Ma non saranno erogati quattrini a progetti la cui spesa ammissibile determini un contributo inferiore a 6 mila euro. Difficile prevedere quante proposte possano essere soddisfatte, ma con questi parametri è ragionevole ritenere che alcune decine di piccole imprese potranno avvantaggiarsi dell’ausilio Pisus.
C’è un altro paletto - previsto dalla legislazione regionale - inserito tra i requisiti indispensabili per accedere al riparto: non si possono presentare domande che riguardino sale-gioco posizionate entro 500 metri «dai luoghi sensibili».
In termini di ammissibilità sono particolarmente “premiate” le esecuzioni di opere edili e impiantistiche fino a un massimo di 60 mila euro; fino a 30 mila euro per l’acquisizione di beni e fino a 30 mila euro per l’acquisizione di servizi. I lavori edili debbono essere avviati entro 60 giorni dalla comunicazione comunale che concede il contributo.
La gestione di questa operazione è in capo alle Attività economiche del Comune. A fronte di domande ritenute irregolari o incomplete gli uffici competenti assegneranno un periodo di 10 giorni - prorogabili di altri cinque giorni - per provvedere alla regolarizzazione e integrazione della domanda.
magr
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