Ritorno in presenza con nuovi criteri per le residenze: più mini appartamenti

Il direttore dell’Ardis Pierpaolo Olla: «Oggi nelle case  abbiamo 300 studenti». Alloggi anche per l’isolamento
Foto BRUNI TRieste 14.11.2011 Conf Stampa ERDISU e mensa universitaria
Foto BRUNI TRieste 14.11.2011 Conf Stampa ERDISU e mensa universitaria



E’ stata tra le poche agenzie regionali per il diritto allo studio a non aver mai chiuso i battenti, garantendo anche in pieno lockdown i servizi ai pochi studenti rimasti nelle residenze e nei campus universitari. Ora Ardis si sta preparando per un graduale ritorno degli studenti nelle residenze e nelle mense, considerata la progressiva ripresa delle lezioni in presenza su cui si sono indirizzati gli atenei regionali. E il suo direttore, Pierpaolo Olla, sta pensando a una riorganizzazione dei servizi, soprattutto abitativi, per rispondere a un futuro che non sarà come ce lo saremmo immaginati fino a un anno fa.

«Oggi nelle Case dello studente della regione abbiamo poco più di 300 ragazzi, a fronte di una capienza massima di un migliaio di posti letto - racconta Olla -. Quest’anno abbiamo assegnato un alloggio a poco meno di 700 persone, ma la maggior parte di loro continua con la didattica a distanza da casa propria». In questo periodo, per tutelare il benessere sanitario di chi ci abita, nelle Case dello Studente sono state imposte regole più restrittive, tra cui il divieto di circolare liberamente tra le residenze e la possibilità solo per chi vive nelle Case di usare le aule studio al loro interno. «Mi rendo conto che sono regole pesanti da osservare, ma non c’erano alternative: non appena la situazione lo consentirà queste limitazioni verranno rimosse», commenta il direttore. Molto dipenderà anche dall’andamento della campagna vaccinale per gli studenti: con gli atenei si stanno concordando le modalità per garantire la copertura agli ospiti delle residenze. «Abbiamo già affrontato diversi casi di contagio tra i residenti: in ogni Casa abbiamo riservato un certo numero di stanze agli studenti positivi o in quarantena, così da garantire l’isolamento. Ma non siamo un collegio, perciò ci affidiamo al senso di responsabilità dei ragazzi, che finora sono stati molto collaborativi e con cui abbiamo concordato tutte le soluzioni messe in atto». Per garantire ai ragazzi in isolamento la consegna dei pasti è stata approntata una rete di auto aiuto, in cui altri studenti residenti nelle case si sono fatti carico della consegna, seguendo gli appositi protocolli. La gestione delle segnalazioni alle diverse Aziende sanitarie, dei relativi controlli e delle prescrizioni è stata portata avanti dallo staff Ardis e da qualche settimana nelle Case non si registrano contagi. Quanto alla situazione nelle mense e nei punti di ristoro convenzionati, a Trieste oggi si servono tra i 500 e i 600 pasti al giorno, circa il 75% in meno rispetto a un anno fa. «Nella mensa di piazzale Europa abbiamo ridotto la capienza al 50% - racconta Olla -. E per evitare assembramenti stiamo collaudando una nuova app per la prenotazione e il pagamento dei pasti. A regime, questo strumento ci consentirà di estendere il servizio di ristorazione anche ad altri siti didattici, dove gli spazi ci sono già ma non c’è un centro cottura: grazie all’app, che prevede il pagamento anticipato dei pasti, dovremmo facilitare le modalità di fornitura del servizio, ampliando il numero dei plessi serviti». Dal punto di vista dei trasporti per gli universitari invece tutto sembra filare liscio.

Olla sta pensando anche a una riorganizzazione a lungo termine dei servizi, per rispondere agli inevitabili cambiamenti degli stili di vita in epoca post-pandemica: «Vorrei abbattere i carichi abitativi per rendere le residenze più autonome: l’idea è quella di rinunciare, almeno in una Casa per ciascuna città, alle camere doppie con bagno in comune in favore di miniappartamenti con cucina. Così aumenteremmo il benessere abitativo dei residenti e la qualità dei servizi, oltre a semplificare la gestione di eventuali nuovi allarmi sanitari», conclude il direttore dell’Ardis. —





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