Rivolta alla 'Ginnastica': "Qui è tutto a pezzi". Quattrocento firme contro la gestione Tonon

«Sede fatiscente, istruttori pagati irregolarmente: così non si arriva a dicembre». L’obiettivo sono le elezioni anticipate: «Il presidente evita qualsiasi confronto»
Lasorte Trieste 22/08/08 - SGT - Kendo
Lasorte Trieste 22/08/08 - SGT - Kendo
Non ne parlano come fosse un padre padrone. Dipingono il presidente Carmelo Tonon come un padre assente. Il che per centinaia di soci-genitori della gloriosa Società Ginnastica Triestina è pure peggio. Un presidente che «non si fa mai vedere in sede, mentre questa cade a pezzi», che «rischia di demotivare i validi istruttori della polisportiva pagando loro gli stipendi senza regolarità». E che «evita ogni tipo di confronto, sullo stato delle casse societarie e sulle prospettive future, con i genitori degli atleti». «Eppure sono quelli che lui stesso dovrebbe ascoltare e rappresentare», essendo stato confermato per altri due anni, in occasione delle elezioni di dicembre 2007, alla guida della Ginnastica.


Ora però per una buona fetta delle famiglie che respirano quotidianamente l’ambiente Sgt, è finita l’epoca dei pianti contro quella che definiscono «una gestione accentratrice e sempre più impalpabile». Armati di carta e penna, chiedono la testa dell’avvocato Tonon puntando a elezioni anticipate «perché non si può aspettare dicembre, se si va avanti così la Ginnastica muore prima». Sono oltre 400 a oggi le firme dei soci - corrispondenti per regolamento ad altrettanti nuclei familiari - allegate a una richiesta di convocazione di assemblea straordinaria «ai sensi degli articoli 15 e 16 dello Statuto». Ordine del giorno: «situazione debitoria», «situazione strutturale e sicurezza», «progetti e prospettive future», «situazione istruttori» e soprattutto «conferma fiducia al presidente e al Consiglio direttivo», un organo che stando alle indiscrezioni di chi vi faceva parte sarebbe composto ormai da tre persone (presidente compreso) a fronte delle otto di partenza dopo il voto di fine 2007.


Detto fatto? Non proprio. La richiesta, per ora, è carta straccia. I numeri fanno impressione, certo, così come le oltre 600 firme di soci e simpatizzanti a corredo di una petizione, senza valore tecnico-giuridico ma spinta dalle stesse lagnanze, fatta arrivare al Piccolo per conto di un comitato spontaneo ”pro-Sgt”. Lo Statuto, in effetti, impone che l’assemblea straordinaria possa essere indetta con l’assenso di almeno un terzo dei soci. E i «rivoltosi» non sanno, al momento, se quelle 400 firme abbondanti che accompagnano la richiesta di convocazione - raccolte in tre settimane e «rappresentative di tutte le sezioni» - superino il quorum. «Già due settimane fa avevamo chiesto ufficialmente in segreteria, con tanto di ricevuta, di poter consultare l’elenco dei soci, ma la società non è stata in grado di fornirci le informazioni del caso», assicura un genitore. E così, nelle ultime ore, è scattato l’ultimo affondo: una raccomandata, con avviso di ricevuta di ritorno, spedita allo stesso Tonon, al Consiglio direttivo della Sgt e, per conoscenza, al presidente regionale del Coni Emilio Felluga, sottoscritta dai soci ordinari Giancarlo Voitschek, Lorenzo Vescia e Antonella Massarotti Ianezic più un quarto socio che chiede di restare anonimo, in rappresentanza delle sezioni judo, ginnastica e ritmica.


Nel documento - steso con l’aiuto di un avvocato - questi soci «diffidano il presidente della Sgt e, per quanto occorrer possa, i consiglieri della stessa, a mettere a disposizione degli scriventi l’elenco e i nominativi dei soci, ai fini di effettuare iniziative statutarie, indicando i tempi, i luoghi e le modalità di accesso ai dati». «Il tutto entro e non oltre il termine di otto giorni dal ricevimento della presente. Si evidenzia come non possa essere invocata la privacy in materia in quanto la lista soci è utilizzata per iniziative assembleari e conformemente a quanto statuito nell’atto costitutorio della Sgt. In difetto gli scriventi tuteleranno gli interessi in opportuna sede». Un ultimatum. Con tanto di informativa al Coni, che nei prossimi giorni dovrebbe presumibilmente appurare la questione per quanto gli compete. E in attesa soprattutto di una presa di posizione pubblica di Tonon, che ieri non è stato possibile contattare causa pressanti impegni professionali.
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