Rivoluzione Maneschi Rimossi i manager nuovi vertici in vista

A breve l’amministratore delegato, l’ex Zerbini già a capo di TO Delta. “Strategie da delineare a livello di gruppo”

Rivoluzione ai vertici di Trieste marine terminal (Tmt), la società che gestisce il Molo VII, cuore del traffico container nel porto di Trieste. In questi giorni la nomina di un nuovo amministratore delegato, mentre i manager operativi sono già stati rimossi dall'incarico. La domanda che più ci si pone ora tra tutti gli operatori portuali riguarda il possibile arrivo di Maersk come nuovo proprietario del terminal: Tmt cambia guida perché sta per lasciare il posto proprio a Maersk?

«Non c'entra niente. Si tratta di cambiamenti già previsti da molto tempo». A rispondere è Pierluigi Maneschi, armatore, rappresentante di Evergreen in Italia e a capo del gruppo che controlla anche Tmt. Tra le voci che si inseguono in questi giorni tra i moli del Porto nuovo, però, è particolarmente insistente quella riguardo a un’offerta concreta che sarebbe stata messa sul tavolo per l'acquisto di Tmt. «Non c'è stata alcuna offerta, questo lo posso assicurare. Ma anche se ci fosse stata non verrei a dirlo pubblicamente». A dirlo è Carlo Merli, amministratore delegato di Apm Terminals Italia, società controllata dal Gruppo Maersk per la quale il fatturato di Maersk Line (la più grossa compagnia di navigazione al mondo) pesa per il 50%. Nei mesi scorsi, ribadendo poi il concetto qualche settimana fa, Merli aveva ammesso l'interesse di Apm Terminals per il Molo VII, del quale si vorrebbe fare un unico hub con Capodistria costruendo così un enorme porta d'ingresso per le merci destinate al Centro ed Est Europa.

Nel frattempo però per Tmt è già iniziato il cambio al vertice con la rimozione del terminal manager e del responsabile operativo, sostituiti ad interim fino a gennaio da un altro manager del Gruppo. «Tmt dovrà essere solo operativa, le decisioni strategiche verranno prese a livello di Gruppo. Ci abbiamo provato – spiega Maneschi – ma non ha funzionato. A breve avremo il nome del nuovo amministratore delegato, Zerbini (attuale presidente e ad di Tmt, ndr) è già a capo di TO Delta (società che controlla Tmt, ndr). Stiamo cercando di ridurre i costi con nuovo personale nelle posizioni operative: prima si modifica la testa anche con azioni temporanee o tentativi, poi si fa tutto il resto. Ad ogni modo è nostra abitudine nel gruppo fa girare le persone. Chi ha responsabilità operative deve girare».

Le novità sul Molo VII sono in realtà un fulmine a ciel sereno anche per gli addetti ai lavori, tenuto conto che Trieste, assieme a Genova, è il solo porto italiano che ha incrementato costantemente il traffico di container anche nei momenti di piena crisi. «Sì, noi cresciamo ma non si guadagna. Anche quest'anno ci abbiamo messo 3 milioni di euro – commenta Maneschi, alludendo agli aumenti di capitale (8 milioni negli ultimi tre anni) già avvenuti per ripianare bilanci in rosso – anche perché non possiamo aumentare le tariffe vista la concorrenza di Capodistria. Io non credo che tutti i rappresentanti sindacali siano consapevoli della situazione. Ora cominciamo a risparmiare dai vertici, poi vedremo. Il costo del lavoro è troppo alto, qui esiste ancora il concetto di chi svolge un determinato incarico e poi va a casa, non quello di lavorare sei ore al giorno come in un'azienda seria». Controllo dei costi in capo al Gruppo e minore autonomia alle singole società, dunque. «Ma questa è una svolta positiva – conclude Maneschi - . Se restiamo fermi, non duriamo un anno».

Riccardo Coretti

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