Romans, ai domiciliari boss della droga
ROMANS. Vincenzo Gargiulo completerà di scontare nella sua abitazione di via del Castelliere la condanna a 11 anni e 6 mesi inflittagli con rito abbreviato dal tribunale di Locri per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con il ruolo di presunto finanziatore. Gli arresti domiciliari gli sono stati concessi dalla Corte di appello di Reggio Calabria su richiesta avanzata dal suo difensore avvocato Marco Tullio Martino.
A Romans Gargiulo, risiedeva assieme alla moglie e alla figlioletta, quando era stato arrestato perché coinvolto nell’operazione Circolo Formato che tre anni fa aveva nella Locride arrestato 40 persone legate alla ’ndrangheta. A Gargiulo la Procura antimafia di Reggio Calabria contestava il ruolo di fornitore di partite di droga. Accuse che poi trovavano cofnerma nella epsante condanna che gli è stata inflitta nel processo di primo grado.
Gargiiulo, 42 anni, nativo di marina di Gioiosa Jonica, aveva abitato in un periodo anche a Jesolo prima di trasferirsi con la famiglia a Romans. Paese dove questi anni hanno continuato a vivere la moglie e la figlia mentre Gargiulo si trovava nel carcere di Reggio Calabria, che ha lasciato givoedì sera per raggiungere la famiglia a Romans.
«L'istanza difensiva - afferma il suo legale di fiducia - si fondava su una serie di elementi di novità compendiati in una produzione documentale che imponevano una rivisitazione della posizione processuale di Gargiulo, sia dal punto di vista della colpevolezza sia dal punto di vista delle esigenze cautelari». La produzione documentale era stata effettuata dal legale proprio alla scorsa udienza del 26 febbraio scorso dinanzi alla Corte di appello che ha accolto l’istanza ed ha diposto la scarcerazione attenuando la misura cautelare negli arresti domiciliari. (fra. fem.)
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