Ronchi cerca i nomi dei propri caduti nella Grande guerra

Comune e parrocchia di San Lorenzo lanciano un appello per trovare i militi che combatterono per l’Austria-Ungheria
Di Luca Perrino

RONCHI DEI LEGIONARI. E’ un lavoro di memoria storica e di recupero, quello che, in queste settimane a Ronchi dei Legionari, hanno iniziato l’amministrazione comunale e la parrocchia di San Lorenzo. Un lavoro che si concluderà nel 2014, anniversario dei cento anni dallo scoppio della prima guerra mondiale, di una lapide che ricorderà i caduti ronchesi che, allora, combatterono indossando la divisa dell’esercito austroungarico. Un atto di riappacificazione, di riconoscimento di un ruolo e di un’identità che fanno parte della storia del nostro territorio. «Un omaggio dovuto – sottolinea il sindaco, Roberto Fontanot – a quei soldati dimenticati ed assieme a loro ad una pagina della storia che va valorizzata e difesa. Il tempo ha sbiadito la memoria, anche tra chi oggi è figlio o nipote di quelle persone e questa resta l’ultima occasione per recuperare ogni traccia ed ogni testimonianza utili”. Ben venga, dunque, il lavoro di ricerca coordinato proprio dalla parrocchia ronchese. Parrocchia che, assieme all’amministrazione comunale, lancia un appello affinchè siano recuperati nomi e vicende che hanno visto protagonisti i ronchesi con la divisa di un popolo un tempo avverso. Ogni informazione utile sarà elaborata proprio con l’obiettivo di realizzate un elenco che divenga poi imperitura memoria per le future generazioni. Senza dimenticare, poi, i soldati dell’esercito italiano ai quali, negli anni Sessanta, è stato dedicato il monumento di via San Lorenzo.

Sono 17 i nomi sino ad oggi recuperati, su fonte di Querci della Rovere. Undici fanno parte del 97° Reggimento e si tratta di Antonio Miloc, caduto nel 1915, Giacomo Colautti (1915), Arturo Trevisan (1916), Luigi Pacor (1916), Giuseppe Visintin (1915), Giuseppe Fontanot (1916), Luigi Simsic (1916), Antonio Michelutti (1917), Gioacchino Boscarolli (1917), Alessandro Fulizio (1917), Luigi Tonut (1917) e Luigi Vittori (1917). Ad essi si aggiunti altri cinque soldati morti sul fronte trentino e precisamente: Costante Koboll, morto nel 1918, Giuseppe Tondin (1916), Giuseppe Lerche (1916), Battista Giovanni De Biasi (1916) e Francesco Visintin (1917). Di tutti questi si cercano ulteriori notizie ed è per questo che è stato lanciato l’appello nei confronti delle famiglie, in modo da non disperdere alcuna informazione. L’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari si prepara ai cento anni dalla Grande Guerra non solo con questa iniziativa. Di recente, infatti, ha aderito ad “Action, l'innovazione dei cittadini attivi oltre le nazioni”, ovvero alla partecipazione all'interno di un network di città per la promozione turistica dell'area transfrontaliera. La municipalità ronchese vuol far leva su una propria azione per salvaguardare il Carso, i campi di battaglia, le testimonianze della Grande guerra, ma anche i laghetti, le grotte e le altre bellezze naturalistiche di cui è disseminata questa parte del territorio comunale.

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