Ronchi festeggia le origini, 1.050 anni fa

RONCHI DEI LEGIONARI. La storia, è proprio il caso di dirlo, si perde nella notte dei tempi. Ronchi dei Legionari, fra alcuni mesi, festeggerà il suo compleanno. Saranno 1.050 anni da quando, per la prima volta, fece il capolino il nome di Ronchi. Che diverrà dei legionari con un Regio decreto del 2 novembre 1925. La città si sta preparando a questo importante evento, proprio come ha fatto, nel 2012, in occasione del centenario della sua elevazione, da parte dell’impero asburgico, a borgata. «Vogliamo ricordare con una certa enfasi questa ricorrenza – spiega il sindaco, Livio Vecchiet – proprio tra i mesi di aprile e maggio e con una serie di eventi che l’amministrazione proporrà con la collaborazione dell’associazione “Ronchi Live” e con la Pro loco. Vogliamo ripartire dalla nostra storia per guardare al domani rafforzando il senso di appartenza alla nostra comunità. Pensiamo, in quei due mesi – ha aggiunto il primo cittadino – ad appuntamenti di carattere storico, divulgativo, ma anche a momenti di aggregazione e di festa che diano risalto alla nostra città».
Aprile 967. Fu 1.050 anni fa che, per la prima volta, dunque, si sentì parlare di Ronchi. La cittadina viene citata per la prima volta nella donazione del 967 dopo Cristo dell’imperatore Ottone I a favore del Patriarca di Aquileia, sotto la cui giurisdizione rimarrà fino al 1420. Da questo momento comincia la sua storia. «Ronchi dei Legionari - nella ricorrenza del suo storico Millenario-967-XXIX Aprile 1967», è inciso sulla lastra di marmo fissata sulla palazzina comunale per appunto commemorare i mille anni della cittadina, nominata quale località nel 967 dopo Cristo. La targa, ben visibile a tutti, venne collocata però solo nell’aprile 1968. In ogni caso per quanti aderirono al comitato celebrativo, quel 1967 fu l’inizio di una nuova collaborazione fra le associazioni cittadine e l’amministrazione comunale per la decisione che fu presa allora di costituire la Pro loco. Primo presidente fu Mario Furlan. Sede di un insediamento già in epoca preromana, come attesta la necropoli scoperta nei pressi del recinto aeroportuale, il territorio di Ronchi dei Legionari fu colonizzato dai romani che qui si stabilirono verso il II secolo avanti Cristo. La sua importanza come crocevia, vi transitava la via Gemina, e come luogo strategico per la difesa dell’entroterra aquileiese, è confermata dai numerosi reperti archeologici ritrovati. Le prime citazioni nei documenti scritti del capoluogo Ronchi e delle altre località compaiono tra X e XIII secolo (Ronchi nel 976, le frazioni tra 1270 e 1300), ma si sa che il luogo fu abitato da tempi ben più antichi. Il ritrovamento di una necropoli e di altri reperti hanno confermato la presenza umana a Ronchi già in epoca preromana, quando anche sul Carso era diffusa la cosiddetta “civiltà dei castellieri”. Nel 1850 Ronchi divenne comune autonomo, assorbendo le sue frazioni. Nel 1860 fu inaugurata la prima stazione ferroviaria (Ronchi Nord) sulla linea Trieste-Udine-Venezia, cui seguì nel 1906 l’inaugurazione della seconda stazione (Ronchi Sud) sulla linea Trieste-Cervignano-Venezia. Un Regio Decreto, datato 2 novembre del 1925, avvallò la richiesta del consiglio comunale, avanzata il 9 ottobre del 1923, di aggiungere a Ronchi la denominazione dei Legionari in omaggio all’impresa fiumana del 1919. Era il 1959. Cinquant’anni fa veniva dato alle stampe il primo volumetto sulla storia di Ronchi dei Legionari, una quarantina di pagine scritte da Silvio Domini ed edite dalla cartolibreria Aldo Gregorin, tratta da una monografia storica in preparazione che, però, uscirà solo negli anni Novanta.
@luca_perrino
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