Ronchi, la zona artigianale abbandonata nel degrado

Continuano ad aumentare le discariche abusive di vecchi pneumatici Rifiuti lasciati anche davanti all’ecopiazzola. Capannoni pericolanti
Di Luca Perrino
Bonaventura Monfalcone-07.11.2012 Zona artigianale-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-07.11.2012 Zona artigianale-Ronchi dei Legionari-foto di Katia Bonaventura

RONCHI DEI LEGIONARI. Da una parte il nucleo produttivo che resiste nonostante la crisi. Dall'altro il degrado, l'abbandono e la trascuratezza che regnano incontrastati. Non è certo il “salotto buono” della città e nemmeno vuol diventarlo, ma la zona artigianale di Ronchi dei Legionari è per certi versi la “periferia più periferia”. Così non può non saltare all'occhio quella non certo trascurabile quantità di pneumatici usati, di camion e di automobile, che qualcuno ha abbandonato e continua ad abbandonare nel parcheggio di via del Lavoro Artigiano. Parcheggio che già era stato usato come deposito non autorizzato di rimorchi malandati ed ormai inservibili. Quei copertoni usati e laceri sono ormai li da parecchi mesi e la loro quantità continua a lievitare di settimana in settimana. Come non si arresta il “fenomeno” di chi arriva quando cala la sera e lascia rifiuti dinnanzi al cancello dell'ecopiazzola, una delle realtà che più funzionano nell'isontino. Nonostante l'orario di apertura ampio, c'è sempre qualcuno che non ha tempo ed allora gli addetti che lavorano nella zona artigianale sono sul piede di guerra. Chiedono l’intensificazione dei controlli, maggior inflessibilità. Ma chiedono anche che venga fatta una manutenzione con una cadenza più ravvicinata di quanto non succeda oggi. Spesso, infatti, la caditoie stradali sono ostruite dalle foglie e dalle immondizie, ci crescono persino gli arbusti ed allora è naturale che l'acqua non defluisca come dovrebbe. Ma c'è anche il “nodo” di marciapiedi al limite della percorrenza o di quelli che sono invasi dalle erbacce che nessuno toglie, nonostante le sollecitazioni a più volte presentate. Incuria e poca manutenzione da un lato ed abbandono dall'altro. Così vien un groppo in gola notare come ormai siano un ricordo del passato tre realtà che, un tempo, erano il fulcro del polo aeronautico cittadino. Si salva, oggi, soltanto Elifriulia, ma per il resto sono cattedrali nel deserto i capannoni e gli hangar di Air Dolomiti, di Aliservice e di Minerva Airlines. Quest'ultimo appare come il più malandato, a tratti anche pericolante o già crollato. Il parcheggio esterno riservato ai dipendenti sta per essere “aggredito” dalle piante infestanti, mentre se già qualche mese fa il portone d'ingresso era crollato, e poi rimesso a posto, all'interno si notano porte distrutte, finestre violate e la presenza, evidente, di incursioni alla ricerca di qualcosa di buono. E, poi, se l'hangar di Aliservice è ormai l'ombra di se stesso, il degrado sta ormai avvolgendo anche la prestigiosa sede di Air Dolomiti. Infine la questione viabilità. Sotto accusa l'incrocio che dalla via Aquileia conduce alla zona artigianale. Già sette anni fa gli operatori della zona produttiva ronchese avevano sollecitato l'amministrazione comunale a procedere concretamente alla sistemazione di un impianto semaforico che non andasse incontro solo alle esigenza di mobilità, ovvero ovviare alla lunghe attese che si debbono sostenere all'uscita, ma anche di sicurezza. L'incrocio, che è dotato di una corsia di incanalamento, è poco visibile e non di rado sono accaduti degli incidenti stradali.

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