Ronchi vitale: 60 tra bar e ristoranti

RONCHI DEI LEGIONARI. La chiusura, alcune settimane fa, del ristorante “Villa del Contado”, avviata nel 1978 dall’artista Valdino Tomasin che aveva acquistato e ristrutturato villa Ragusin trasformandola in quella che sarà chiamata “Enoteca del Contado”, non ha messo in ginocchio le attività di bar e ristorazione che operano a Ronchi dei Legionari. Sono una sessantina quelle che resistono, alcune storiche, alcune di recentissima apertura e che, quindi, hanno deciso di affrontare la nuova avventura. Il commercio è nella lente d’ingrandimento anche dell’amministrazione comunale e toccherà ora al nuovo assessore Marta Bonessi attivarsi per una nuova campagna di marketing che permetta di inserire nello stesso contenitore manifestazioni culturali e sportive, ma anche offerta ricettiva ed enogastronomica.
Ma chi sono, a Ronchi dei Legionari, i locali che resistono? Si fregia della targa d’argento con il marchio di “Locale storico del Friuli Venezia Giulia” la trattoria “Mariuta”. Costruito nel 1909, l’edificio che ospita la trattoria “Mariuta” venne lottizzato e, al suo interno, Celeste Zucco e Maddalena Trevisan costruirono una falegnameria. Nel 1934 Francesco Furlan, conosciuto con il soprannome di Celuti, iniziò un’attività di osteria che condusse fino al 1937. In quell’anno i locali furono affittati da Maria Blasig (“Mariuta”) che, nel 1948, li comprò e proseguì l’attività. Nel 1969 Franca Ellero e il marito Marino affittarono i locali e, nel 1996, li ristrutturarono completamente, rispettando il carattere della storica costruzione con le travi a vista. Oggi la trattoria “Mariuta”, gestita dal figlio Tiziano, è meta di tradizionale incontro per i cittadini di Ronchi dei Legionari e luogo di frequentazione dei clienti di tutta la Bisiacaria e non solo.
Ha già varcato la soglia dei cinquant’anni la pasticceria “Rossitti”, impresa familiare fondata da Claudio e Valnea nel 1965. La loro fu la prima licenza commerciale che fu assegnata in largo Petrarca. Allora l’attività, che vede ora impegnate le figlie Tiziana e Patrizia, prese il via in un piccolo locale che si trovava davanti all’attuale sede aperta sei anni dopo. Claudio Rossitti, abile pasticcere, dopo un’esperienza in Svizzera e dopo aver svolto a Ronchi dei Legionari il suo apprendistato con la ditta “Calvi”, decise, con la moglie Valnea Zorzenon, di tornare in città e aprire la sua attività. Nel mondo della ristorazione, poi, è del 1948 l’avvio dell’attività di quello che oggi è l’albergo “Furlan”, nato come sede dell’Associazione sportiva Ronchi. Nome storico è il “Caffè Trieste” di piazza Oberdan, mentre ci sono locali come il “Bar Viale” o il “Doge Inn”, solo per citare due esempi, che pur avendo cambiato nominativo e proprietari hanno la loro sede dov’erano stati creati, già all’inizio del secolo scorso. Uno dei ristoratori più “longevi”, nonostante l’ancora giovane età, è ora Giovanni Bertossi, titolare del “GM Pub”, mentre il “Bacer Delicatessen” di via Roma, nato nel 1995, è la prosecuzione di un’attività nata già nel 1954 e la trattoria “Barbablù” è attiva da 36 anni. Anche la “Locanda del Ficchio” è una tradizione da parecchi anni, come il caffè “Bertoni”, il bar “Santa Croce”, l’antica trattoria “Della Pasqua” a Selz o la trattoria “Alle Casette” e il “Nuovo bar Sport”. Le recenti aperture? Si va, ad esempio, da tre gelaterie aperte negli ultimi anni in centro alle trattorie “Da Bidut” e “Palmada”. Insomma spiragli di crescita ci sono e bisognerà sfruttarli a dovere.
@luca_perrino
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo