Sagome contro Equitalia in viale 24 Maggio

Era da parecchie settimane ormai che la protesta non veniva riproposta. Ieri mattina, l’amara sorpresa.
Ignoti hanno appiccato, durante la notte, altri striscioni sulla facciata di Equitalia in viale XXIV Maggio. In realtà, più che di striscioni si trattava di sagome, come si può evincere dalla foto a sinistra. Questa volta, i protagonisti dell’azione di protesta hanno “curato” maggiormente il prodotto finale. Nelle tre precedenti occasioni, infatti, erano stati appesi manifesti molto artigianali e compilati anche con una certa fretta, visti gli errori grammaticali. In questa occasione hanno ritagliato tre sagome che riproducono altrettanti individui con messaggi sin troppo chiari all’indirizzo della società di riscossione. Accanto alle tre sagome ce n’è una terza che sembra riprodurre, ma è soltanto unìipotesi, una pistola.
Ieri mattina, si è formato il solito capannello di curiosi e sono state le forze dell’ordine a rimuovere i manifesti offensivi, non prima di aver accertato la presenza di impronte digitali. Sembra prendere, dunque, nuovo slancio l’azione di protesta nei confronti di Equitalia, la società a partecipazione pubblica italiana, incaricata della riscossione dei tributi su tutto il territorio, ad eccezione della Sicilia. È partecipata al 51% dall’Agenzia delle entrate, ed al 49% dall’Inps. Fino al 1995 la riscossione era affidata a una pluralità di soggetti privati, che operavano in ambiti molto piccoli, a volte anche più di uno all’interno di un territorio provinciale. La riforma della riscossione è avvenuta con l’entrata in vigore dell’articolo 3 del D.l. 30 settembre 2005, n. 203 deliberato dal governo Berlusconi. (fra.fa.)
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