Sagrado ora si mobilita per non far chiudere il bar senza spazio all’aperto

Il locale nella centrale via Dante necessita di occupare alcuni posti auto Il paese solidale con Branka per reperire la pedana e aiutare nei lavori 
Luigi Murciano
Bumbaca Gorizia 21.04.2021 Sagrado, taverna del gatto nero © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 21.04.2021 Sagrado, taverna del gatto nero © Foto Pierluigi Bumbaca

LA STORIA

SAGRADO

Tutti assieme, dalla clientela alle istituzioni, per aiutare il bar ad affrontare la seconda estate consecutiva dell’era-Covid. È una bella storia di coesione paesana quella che emerge in questi giorni da Sagrado, dove da più parti ci si è offerti di dare una mano pratica al J’s House, locale di ispirazione balcanica che nella centralissima via Dante Alighieri aveva rilevato da settembre 2019 l’attività dello storico “Mathilda”. La particolarità viene dal fatto che, fra i tre esercizi di Sagrado “centro” che si affacciano lungo la trafficata 305 (gli altri sono “Bar Italia” e “Mambo”) il J’s è l’unico a non contare su una pertinenza esterna per sedie e tavolini. Ovvero sull’unica, potenziale boccata d’ossigeno concessa dal governo Draghi ai pubblici esercizi che effettuano servizio di bar e ristorazione e così penalizzati dalle conseguenze delle misure anticontagio. Una disposizione, quella al via il 26 aprile, che rischiava di tramutarsi in una beffa per il solo “J’s House” della titolare Branka Jankovic.

Branka, ex dipendente di un discount in Slovenia, gestisce il locale aiutata dai più grandi fra i suoi 5 figli: Tijana, Ljljana, Voijn, Natalija e Nikolaj. Quando può dà una grande mano il marito Slavisa, origine serba, che dirige i trasporti per alcune catene di distribuzione in Slovenia. Sette persone, una sola entrata certa. Perché il J’s, il sogno di una vita per Branka, con la pandemia è andato a singhiozzo. «Ammetto di essere stata presa dallo sconforto – racconta –. Abbiamo iniziato la nostra avventura a Sagrado con tanto entusiasmo, poi l’esplosione della situazione sanitaria ci ha messo in difficoltà, come chiunque. Nel nostro caso, poi, abbiamo già vissuto un’estate difficile nel 2020, perché non avevamo potuto espanderci all’esterno. Un’altra estate senza lavoro potrebbe essere fatale». In quell’occasione, infatti, si preferì mantenere i posti auto lungo via Vittori, unico possibile sbocco per sedie e tavolini. Ma stavolta potrebbe essere diverso. L’amministrazione comunale sembra disposta a concedere uno spazio di una trentina di metri quadri, mettendo in sicurezza il traffico e sacrificando qualche parcheggio.

«Cinque minuti dopo la mia telefonata preoccupata il sindaco era sul posto per un sopralluogo. Non era scontato e voglio ringraziarlo per l’attenzione, a prescindere dall’esito che avrà la domanda di occupazione della sede stradale», dice Branka. L’iter, va infatti precisato, è ancora in corso.

«Abbiamo ricevuto questa richiesta e se sarà pertinente la valuteremo in modo positivo», anticipa il primo cittadino Marco Vittori. Che para già i colpi delle possibili critiche e accuse di favoritismo: «Ma figuriamoci. Quel locale è l’unico a non avere una pertinenza esterna e se è possibile aiutare dei nuovi imprenditori che hanno investito in paese, è nostro dovere provare a farlo. Con loro e con altri. I parcheggi in meno? A Sagrado non mancano». Detto della parte burocratica, c’è da raccontare la simpatica solidarietà dei clienti una volta diffusasi la notizia della possibile mini-area esterna. «C’è chi si è premurato di prendere le misure, chi di reperire una pedana a buon prezzo, chi si è offerto di aiutarci nei lavori – spiega ancora Branka –. Sono rimasta sorpresa. Non voglio forzare il Comune né farmi pubblicità e tantomeno creare problemi. Ma desideravo ringraziare le tante persone, da Sagrado che ci ha adottato (la famiglia Jankovic vive a Poggio) alla vicina Gradisca, che ci hanno dimostrato solidarietà e simpatia in un momento difficile per il nostro settore». —



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