Saldatore con 17 anni di esperienza a Panzano

Dolore ed emozione tra i lavoratori della Fincantieri per la tragica morte di Davide Mauchigna. Era uno di loro, da oltre 17 anni lavorava come operaio carpentiere a Panzano nelle officine di prefabbricazione. La notizia della sua morte dopo l’incidente avvenuto a Ronchi dei Legionari domenica scorsa ha scosso tanti suoi colleghi in cantiere e ieri in stabilimento tra i suoi compegni più vicini ma anche nelle altre officine non si parlava d’altro.
Era entrato in cantiere nel 1999 e si era subito distinto nel suo lavoro da carpentiere. Una vita passata accanto ai colleghi che ora non si danno pace. Come non si dà pace l’assessore comunale alle politiche sociali di Ronchi dei Legionari, Enrico Masarà, che l’aveva conosciuto e frequentato, sin da ragazzo. «Abbiamo quasi la stessa età – ha raccontato subito dopo aver ricevuto la tragica notizia – e nel passato abbiamo condiviso tanti momenti assieme ai nostri coetanei. Una bella persona che, spesso, vedevo in giro per la cittadina anche al volante della sua Punto di colore verde. Una notizia sconvolgente, che mi rattrista». Tanti anche i commenti angosciati che sono continuati anche ieri sui siti degli amici su Facebook. Forte ancora l’incredulità per il terribile incidente. Proprio lui, una vita passata a correre sulle moto.
In lutto anche i vicini di casa, nel rione delle Casette dove Davide abitava con la compagna, un alloggio che era di suo padre Fulvio, deceduto alcuni anni fa. Davide lo stava ristrutturando, ancora adesso ci sono lavori in corso.
«Lo abbiamo appreso questa mattina – ha spiegato ancora incredula una donna che abita proprio li accanto –. È stato un colpo per tutti noi. Davide era una persona gentile, affabile, un ragazzo a posto. Conoscevamo la famiglia, uno dei nuclei familiari storici di questo rione e dover sapere che è morto un ragazzo così è come perdere un figlio».
Davide Mauchigna non aveva frequentazioni nelle associazioni ronchesi, era una persona che dedicata la sua vita al lavoro e alla sua casa. Una delle 58 abitazioni bifamiliari costruite negli anni Quaranta in un’area di oltre 100mila metri quadrati e che, allora, sarebbero dovute servire quale alloggio per il personale dell’Aeronautica Militare. Lo ha tradito la sua passione per la moto, è morto a nemmeno un chilometro da casa.
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