Salgono a dodici i subacquei morti

FIUME. L'ultimo tragico episodio, il 12esimo nel 2014, si è verificato a Novi Vinodolski, abitato turistico ad una quarantina di chilometri a sudest di Fiume, dove un pescatore subacqueo, Ivan Sari„, 33 anni, è morto per annegamento. L’uomo, residente a Bribir (regione di Fiume), si era recato a Novi Vinodolski per una battuta di pesca in apnea, immergendosi prima di mezzogiorno in una zona dove il mare è profondo tra i 24 e i 33 metri. A dare l’allarme sono stati la madre e il fratello dello sventurato sub, preoccupatisi dopo che Ivan non si era fatto vivo, mancando al tradizionale pranzo domenicale con la famiglia. Motovedette della polizia e della capitaneria si sono messe immediatamente in moto, ma senza risultati concreti.

I soccorritori hanno rinvenuto solo la boa segnaletica del 33enne, a poca distanza dal luogo dove era sceso in acqua. Il corpo senza vita di Ivan, apneista esperto e definito molto bravo, è stato notato da un pescatore locale mentre galleggiava in mezzo al canale del Vinodol, tra Crikvenica (terraferma) e Šilo, nell’isola di Veglia, a diverse miglia di distanza dal posto dove Sari„ si era immerso. L’uomo aveva ancora indosso muta, maschera e boccaglio, con il cadavere traslato all’Istituto di medicina legale di Fiume, dove l’autopsia ha stabilito che il sub è deceduto per annegamento, quasi certamente dopo essere stato colpito da un malore. Probabilmente, e come accade nella grande maggioranza di casi analoghi, Sari„ avrà sopravvalutato le proprie forze e possibilità nell’attendere o inseguire una preda, perdendo così la vita.

Come già detto in apertura, dall’inizio dell’anno in Croazia sono morti tragicamente 12 subacquei e cioè 6 apneisti e altrettante persone immersesi con le bombole. È quanto confermato dalla Direzione nazionale per le ricerche e i salvataggi in mare, con sede a Fiume. Delle 12 vittime, due sono decedute perché colpite dalle eliche di un’imbarcazione, per le altre si sono rivelati fatali i malori.

(a.m.)