Salpa per Venezia la seconda porta del Mose

Comincia domani alle 11 con l’ausilio di due rimorchiatori il viaggio dall’Arsenale San Marco
Di Claudio Ernè

Lo sguardo fisso sulle previsioni meteorologiche, sull’indicatore di velocità e sulla lancetta dello strumento che segnala l’intensità dello sforzo a cui è sottoposta la grossa cima di traino. Saranno queste le tre principali incombenze del comandante del rimorchiatore Aran che domattina inizierà a trainare verso Venezia l’enorme “barca porta” costruita all’Arsenale San Marco, all’interno del bacino di carenaggio della Ocean. La “barca porta” è destinata alla Bocca di porto di Malamocco e consentirà, nell’ambito del progetto Mose, l’entrata e l’uscita della navi da Marghera anche in caso di eccezionali flussi di marea, congiunti alla chiusura dei varchi. Secondo i tecnici la “barca porta”, assieme a quella analoga trasferita dal San Marco a Venezia lo scorso 27 febbraio, regolerà l’accesso alla cosiddetta conca di Malamocco, una sorta di canale già realizzato. I tempi di apertura e di chiusura di questo by pass sono estremamente brevi: tre, quattro minuti al massimo quando, al contrario, una tradizionale “barca porta” richiede per il suo svuotamento o riempimento, ore e ore di attività di potenti pompe.

Le dimensioni della struttura che domattina sarà trainata a Venezia sono enormi e attraverso di esse anche i non addetti ai lavori percepiscono le dimensioni delle due aperture del by pass della conca di Malamocco, destinato a far transitare in qualsiasi condizione di marea navi da crociera e portacontainer. La struttura realizzata dagli operai e tecnici all’interno del bacino della Ocean per conto della Cordioli costruzione metalliche spa di Verona del gruppo industriale Tosoni, è lunga 53 metri, larga quasi 7, alta 15 metri e mezzo. Sarà ben visibile anche durante la navigazione perché è dipinta di un giallo vivo.

Tutto inizierà alle 11 di domani quando la “barca porta” sarà trainata fuori dal bacino dall’Aran assistito da un secondo rimorchiatore, il Rasant. Sono mezzi affidabili e con motori di ottime prestazioni: il primo, quello che trasferirà la struttura metallica a Venezia, ha una potenza di 3500 cavalli. Un fattore che costituisce anche in caso d’improvviso maltempo una sicurezza supplementare. Molti ancora a Trieste e Venezia ricordano la clamorosa perdita di sei potenti diesel costruiti a Trieste dalla Wartsila e finiti in fondo al mare a cinque miglia da Malamocco. Era l’8 settembre 2010 e i sei motori – modello 46 a 12 cilindri, valore complessivo 20 milioni di euro - si inabissarono a cinque miglia da Malamocco per il rovesciamento della chiatta che li trasportava per conto della società Crismani di Trieste. Erano destinati alla Costa Fascinosa, un gigante da crociera all’epoca in fase di allestimento a Marghera nello stabilimento della Fincantieri. All’origine di quel disastro, alcune improvvise e inaspettate raffiche di scirocco e la limitata potenza dei due rimorchiatori a cui era affidata la chiatta con i diesel della Wartsila. La rottura di un cavo di traino, lo sbilanciamento delle mille tonnate del carico, il rovesciamento della chiatta.

Ecco il motivo per cui il comandante del rimorchiatore Aran terrà d’occhio costantemente le previsioni del tempo, gli indicatori dello sforzo sul suo gancio di traino, nonché la velocità della sua unità. «Il mare dovrà essere assolutamente calmo, con un’onda che non superi i 20-30 centimetri d’altezza - spiega Milena Modugno, comandante di armamento della Ocean - Anche la velocità del rimorchiatore non dovrà superare i due, tre nodi. Per questo saranno necessarie dalle 36 alle 40 ore di navigazione per raggiungere la meta. Le previsioni dicono bel tempo stabile per i prossimi giorni, almeno fino a mercoledì. Anche per questo abbiamo scelto la data di domani per la partenza».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo