“Salviamo l’Isonzo”: consegnate 1600 firme

Al parco di Piuma i promotori dell’iniziativa le hanno affidate ai parlamentari Zullo e Schlein
Bumbaca Gorizia 30_07_2016 Legambiente presentazione firme Isonzo europarlamentari © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 30_07_2016 Legambiente presentazione firme Isonzo europarlamentari © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Il presente e soprattutto il futuro del fiume Isonzo, con i suoi tanti problemi ma anche con le sue ricchezze e le grandi opportunità, arrivano in Europa. Merito della petizione, sostenuta da oltre 1600 firme, che è stata consegnata ieri mattina al Parco di Piuma-Isonzo agli europarlamentari Marco Zullo (M5S) ed Elly Schlein (Possibile) da parte dei promotori dell'iniziativa, i membri delle associazioni ambientaliste italiane e slovene aderenti a "Salviamo l'Isonzo". Si tratta in particolare di Legambiente Gorizia e Monfalcone, Ambiente 2000, Associazione Eugenio Rosmann, Associazione Fiume Isonzo, Wwf e Save the Soca.

Alla consegna delle firme, ieri, hanno assistito diverse persone, tanto membri delle associazioni quanto semplici cittadini. Tra i rappresentanti della politica c'erano invece Manuela Botteghi e Mattia Policardo, consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle. Tre, essenzialmente, le cose che i promotori della petizione si prefiggono di ottenere, anche attraverso l'intervento comunitario, da Regione, Autorità di Bacino e Ministero dell'Ambiente sloveno. Innanzitutto il rispetto della direttiva quadro del 2000 sulla gestione delle acque, per arrivare ad una condivisione e un coordinamento transfrontaliero della gestione dell'Isonzo come unico bacino, dalla sorgente alla foce. E, in tal senso, porre fine alle continue variazioni del livello di portata così dannose per l'ambiente. In secondo luogo il veto a qualsiasi intervento invasivo sul fiume. Infine, la promozione di azioni che possano favorire la rivitalizzazione delle aree degradate, tanto da un punto di vista ambientale tanto da quello di un turismo sostenibile.

«L'Isonzo è fiume europeo se ce n'è uno - ha spiegato ieri il presidente del comitato di Gorizia di Legambiente Luca Cadez, presente con Claudio Siniscalchi di Save the Soca -, ed è anche per questo che abbiamo scelto di rivolgerci a due europarlamentari come Zullo e Schlein. E' da diversi anni che le associazioni ambientaliste che hanno a cuore l'Isonzo, in Italia e Slovenia, si sono riunite per lavorare assieme, e ora abbiamo dato vita a questa raccolta firme che speriamo possa sbloccare la situazione di immobilismo che permane da molto tempo».

Cadez ha elencato alcuni dei principali problemi che riguardano il fiume: la gestione delle portate, gli scarichi fognari (che dovrebbe volgere a soluzione con il depuratore transfrontaliero e il futuro "Tubone" isontino), l'abbandono di rifiuti, le attività motoristiche che disturbano la fauna, il prelievo di ghiaia dal fiume per meri interessi economici. "Portando ai più alti livelli le vostre istanze richiameremo all'ordine le istituzioni - ha spiegato Marco Zullo -, e se nemmeno questa azione andrà a buon fine potrebbero profilarsi sanzioni da parte dell'Europa. Anche se mi auguro che non si debba arrivare a questo punto».

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