«Salvo per miracolo Ma cosa farò domani?»

«M sono salvato perché me ne sono accorto in tempo: a un certo punto facevo le scale con difficoltà e non riuscivo più a respirare bene». Luigi Pastore, 61 anni, ex responsabile della sicurezza ed ex sindacalista della Failms in Ferriera, ha scoperto il tumore nel 2013. Un linfoma polmonare. Non ha dubbi: «La causa è la continua esposizione ai fumi e alle polveri, dopo anni di lavoro in cokeria e in altoforno, anche se utilizzavo sempre le mascherine». Gli è stata riconosciuta la malattia professionale. «Quindi il motivo per cui mi sono preso il cancro è certo».

Pastore lavorava nello stabilimento siderurgico dal 2000; adesso è in cassa integrazione e vive con 1.050 euro al mese. «Ma io non so se rientro più in fabbrica - osserva - perché a quanto pare l’attuale proprietà non intende riprendersi gente come me, anche se l’accordo con la Lucchini prevedeva il ricollocamento degli ammalati. Purtroppo non posso nemmeno andare in pensione anticipata, visto che la legge Fornero richiede almeno l'80% dell'invalidità. Io ho il 76% e infatti l'Inps mi ha detto no. La cassa integrazione è appena scaduta, forse sarà allungata di tre mesi, e poi come tirerò avanti? Per fortuna mia moglie ha un impiego». Pastore vorrebbe la chiusura dell'area a caldo. «I fumi e le polveri della Ferriera sono cancerogeni - insiste -, ci sono tanti miei ex colleghi che si sono ammalati e poi sono morti». L’ex sindacalista è stato sottoposto a periodi di chemioterapia ed è ancora in cura. «Di linfoma non si guarisce, ma lo si può tenere sotto controllo. Prendo medicine e ogni tre mesi devo farmi visitare in ospedale in pneumologia. Tutto grazie alla Ferriera». (g.s.)