Sanità più “ricca” a Trieste e Gorizia

TRIESTE. Incrementi per tutti nella sanità regionale, anche per la AaS 4 “Friuli centrale”, seppur in un quadro di riequilibrio delle risorse, dopo che l’ospedale di San Daniele è passato sotto il controllo della 3 “Alto Friuli”. Alla Venezia Giulia, tra Trieste (+3,8 milioni) e Isontino-Basso Friuli (+10,6 milioni), l’aumento rispetto a un anno fa è di ben 14,4 milioni.
Il totale era noto: in Finanziaria il Ssr “conquista” 2,149 miliardi, 32 in più del 2015 (52 tenendo conto anche di 20 milioni di investimenti). Ieri in giunta sono spuntate le cifre del riparto, in occasione dell’approvazione delle “Linee per la gestione del Servizio sanitario e sociosanitario” per il 2016. Il documento, proposto da Maria Sandra Telesca, è il dossier tradizionale con il quale ogni anno la giunta indirizza le attività di ospedali e aziende.
Stavolta, però, il significato è se possibile ancora più strategico. Il prossimo anno infatti, ricorda l’assessore a Salute e Protezione sociale, «va completato l’assetto istituzionale previsto dalla legge di riforma, specie su temi di grande interesse per il cittadino quali l’abbattimento dei tempi d’attesa per visite ed esami, il rafforzamento dell’assistenza sul territorio, l’ulteriore accelerazione sulle misure di prevenzione».
Già sulle risorse, al di là del quantum, le Linee guida prevedono peraltro una novità storica: per la prima volta il finanziamento ai servizi territoriali è destinato a superare quello ai servizi ospedalieri. Un ribaltamento di prospettiva già avviato (nel 2015 i finanziamenti sono stati quasi pari), ma ormai siamo al sorpasso. «Fermo restando che il 5% va destinato alla prevenzione – fa sapere Telesca – contiamo di arrivare al 48% per il territorio e al 47% per l’ospedale, un altro passo verso l’obiettivo a regime 55%-45%».
Entrando nel dettaglio, il 2016 ha dunque in partenza 30 milioni in più e 49 milioni “sovraziendali” (nel 2015 erano 75 milioni), soldi comunque da redistribuire al Ssr nel corso dell’anno. Alla AaS 1 “Triestina” andranno 457,6 milioni (3,8 milioni in più), alla AsS 2 “Bassa Friulana-Isontina” 405,5 milioni (10,6 milioni in più), alla AsS 3 “Alto Friuli-Collinare” 264,5 milioni (19 milioni in più), alla AaS 4 “Friuli Centrale 453,5 milioni (77mila euro in più), alla AaS 5 “Friuli Occidentale" 466,8 milioni (4 milioni in più). «Abbiamo implementato ancora di più il sistema dei costi standard – sottolinea l’assessore –. E, forti di una maggiore disponibilità, riusciamo ad aumentare il budget di tutte le aziende, anche se i confronti, vista la fase di assestamento, non sono sempre omogenei».
In base a quanto indicato nelle Linee guida, le AaS dovranno ora redigere i piani attuativi secondo indirizzi che devono tenere conto, tra l’altro, dell’obiettivo di ridurre i posti letto ospedalieri per acuti, aumentare quelli a disposizione per la riabilitazione, dar vita a centri di assistenza primaria. Strutture, queste, dove lavoreranno fianco a fianco professionisti quali medici di famiglia, pediatri, specialisti, infermieri, con a disposizione servizi di diagnostica di base.
«Serviranno appunto a convogliare sul territorio una parte della domanda di salute che oggi ricade sull’ospedale e soprattutto a distrarre dai pronto soccorso molti accessi inappropriati», ricorda ancora Telesca senza dimenticare che si svilupperanno anche le aggregazioni tra medici di famiglia, chiamati a tenere aperti gli ambulatori più ore al giorno e più giorni alla settimana rispetto a quanto accade ora.
Tutto come da riforma. Ma lo scenario 2016 sarà caratterizzato anche dalla definitiva integrazione, a Udine e Trieste, dell’Ospedale con l’Azienda territoriale, «la base per garantire la messa in rete dei servizi e il dialogo tra professionisti, e dunque una presa in carico più idonea a assicurare la continuità delle cure». Entro luglio sarà poi attivata la centrale unica del 118 a Palmanova, come previsto anche dal Piano per le emergenze-urgenze. Parallelamente dovranno essere approvati alcuni piani di settore attesi da tempo: oncologico, della salute mentale, della riabilitazione e sangue, nonché l’avvio dell’odontoiatria sociale.
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