Sant’Andrea in festa per sua “Eccellenza” la super Juventina

Sono scese in campo le glorie delle promozioni 1996 e 2006 per onorare il salto di categoria dei ragazzi di Sepulcri
Bumbaca Gorizia 31.05.2018 calcio partita vecchie glorie Juventina © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 31.05.2018 calcio partita vecchie glorie Juventina © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Meglio il carisma di capitan Massimo Tabaj o quello di “Marietto” Pantuso? I gol di potenza di Dario Kovic o quelli freschi di Della Ventura? E ancora, più efficace il tackle di Manuel Terpin, ieri, o quello di Andrea Racca, oggi? Risposte non ce ne sono, probabilmente. O meglio si, ovvero che non ha alcuna importanza. Perché non serve confrontare giocatori di epoche e generazioni differenti, quando tutti in fondo fanno parte della stessa famiglia e tutti sono stati capaci di regalare le stesse emozioni al pubblico biancorosso.

La grande famiglia in questione è infatti quella della Juventina che l’altra sera ha festeggiato con un’originale amichevole lo storico traguardo dell’Eccellenza appena tagliato dalla squadra di mister Sepulcri. Che, di fronte, si è trovata una selezione mista formata dai giocatori della Juventina del 1996 e di quella del 2006, ovvero le altre due compagini di Sant’Andrea capaci di centrare lo stesso obiettivo, l’Eccellenza. Una sfida da brividi, intesi come emozioni e suggestioni, con i tre capitani Tabaj (1996), Stacul (2006) e Racca (2018) attorniati da una lista lunghissima di “glorie” amatissime dalle parti di via del Carso. Citare solo qualche nome sembra un dispetto a tutti gli altri, ma non si può non dire ad esempio dei vari Villani, Kovic, Trevisan, o dei fratelli Pantuso, Mario e Vincenzo (i due Devetak non erano putroppo in città), ma anche Simone Carbone, Daniele Negro, Manuel Peteani, Mauro Peric, Stefano Visintin o Manuel Terpin. In panchina, poi, Saverio Arena, mentre nei panni dell’arbitro c’era l’inossidabile Gianfranco Vecchiato.

Il risultato? Per quello che conta, un rotondo 4-1 per i più giovani e allenati ragazzi del 2018, con doppietta di Della Ventura e gol di Zorzut e Madonna, mentre per i biancorossi del passato è andato a segno Sandy Kogoj. Tutt’attorno, un’atmosfera elettrica, emozionata, divertita, con non soltanto diversi giocatori di ieri e dell’altroieri che, pur senza scendere in campo, e si sono accomodati in tribuna o in panchina, ma anche tantissimi tifosi, genitori dei giocatori e, ovviamente, i figli di quelli che ieri erano dei ragazzi e oggi sono degli uomini con più di qualche capello bianco in testa.

«L’emozione più bella, devo dire, è stata proprio il rivedere tanti amici dopo anni di battaglie sportive sul campo, che oggi sono genitori, con i loro bambini - racconta Marco Kerpan, presidente della Juventina. E poi i tifosi, e tutta la gioia che siamo riusciti a regalare loro. Ecco, la sensazione di essere una grande famiglia che si è ritrovata per festeggiare un momento bello e importante. Siamo andati avanti fino a notte, è stata una festa indimenticabile».

Con Kerpan c’erano l’altra sera, tra gli altri, gli storici dirigenti che hanno vissuto tutte e tre le promozioni: da Maja Peterin a Giorgio Pelesson, da Robert Kerpan a Maurizio Peteani, fino a Gianfranco Vecchiato. C’è stato spazio per il pallone e le parole, per i ricordi (tantissimi) ed i brindisi (altrettanti), per una bella mangiata in compagnia e per la voglia, chissà, di festeggiare tutti assieme presto un’altra impresa sportiva. Perché il pensiero della “Juve” è già rivolto al domani, all’Eccellenza e ai nuovi derby con i cugini della Pro Gorizia da vivere lungo un’intera stagione.

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