Sbloccata a due mesi dal decesso la sepoltura di La Rosa

Lunedì 14 marzo l’estremo saluto al giornalista del Piccolo dopo l’”ultimatum” alla moglie
Roberto La Rosa
Roberto La Rosa

MONFALCONE Una benedizione nella cappella mortuaria dell’ospedale di Gorizia e poi la cremazione a Cervignano. A più di due mesi dal decesso, avvenuto il 10 gennaio, si è sbloccata la sepoltura del giornalista monfalconese Roberto La Rosa. La salma - che durante tutto questo periodo è rimasta nella cella frigorifera dell’ospedale San Giovanni di Dio - sarà benedetta sempre a Gorizia lunedì alle 9 per essere poi cremata come da volontà del defunto.

Funerale per La Rosa dopo due mesi in frigo
Roberto La Rosa

Era stato proprio La Rosa, circa un anno fa, a rivolgersi all’associazione Socrem di Tricesimo “registrando” le seguenti disposizioni: bara ecologica e cremazione con dispersione delle ceneri in natura. Disposizioni che non era stato possibile esaudire in questi due mesi. L’Azienda sanitaria e il Comune di Monfalcone, infatti, avevano più volte sollecitato i parenti, vale a dire la moglie russa Natalia Ustinova di 60 anni, nativa di Vladivostok e residente a Rosolina, in provincia di Rovigo, e il fratello Paolo, abitante in provincia di Udine, affinchè si provvedesse a organizzare le esequie e a dare allo scomparso una degna sepoltura.

La consorte aveva affermato che di tutte le pratiche si sarebbe occupato un legale, mentre il fratello si era reso disponibile a farsene carico (aveva contattato anche un’agenzia di pompe funebri per pagare il funerale) dando però la priorità alla donna russa, principale erede e alla quale spettavano quindi le decisioni in tema di luogo di sepoltura o cremazione. Alla fine dagli uffici dell’Ass erano partite due raccomandate indirizzate a moglie e fratello per sollecitare una soluzione del caso. Una sorta di ultimatum che ha avuto l’effetto sperato. Natalia Ustinova, che nel frattempo aveva contattato l’Inpgi, ovvero l’istituto previdenziale dei giornalisti, si è recata negli uffici di Ronchi dei Legionari dell’impresa di onoranze funebri Preschern per comunicare le proprie volontà e pagare il dovuto.

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