Scalo Legnami bloccato, navi in fuga

La gara per i nuovi gestori rischia di ripartire da zero. Pronte a farsi avanti tre nuove società
di Silvio Maranzana
Potrebbe ripartire da zero la gara per la concessione dello Scalo Legnami da mesi «ibernato» in attesa dei nuovi gestori, mentre le navi hanno già preso le strade alternative di Monfalcone, Porto Marghera e Capodistria. La vincitrice, General cargo terminal (Gct), appena ieri ha fatto partire una lettera di richieste all’Autorità portuale, ma intanto si stanno rifacendo sotto altre pretendenti che avevano inviato fuori tempo manifestazioni d’interesse: le Ferrovie dello Stato, una società italiana e addirittura una cinese, e un sopralluogo in loco è stato fatto nei giorni scorsi. Se qualcuno fa partire un ricorso perché sono effettivamente già scaduti i sei mesi previsti dal Codice della navigazione tra la conclusione della gara e la firma della concessione, ancora in alto mare, tutto salta per aria.


«Per scongiurare questa eventualità i nostri legali sono già allertati», ha replicato ieri Luciano Favretto, consigliere di amministrazione di Gct, il quale ha anche ribadito la tuttora ferma intenzione della società di trasformare l’area in un moderno Terminal merci varie e gestirlo. «Vogliamo però alcune garanzie precise dall’Autorità portuale, che abbiamo appunto illustrato in questa lettera - ha replicato - che ribadisca cioé l’impegno a bonificare le tettoie di Eternit con allegato un cronoprogramma di quali e quante saranno le aree interessate dai lavori, e quindi off-limits per l’operatività, e per quanto tempo perché altrimenti non possiamo programmare i nostri traffici. E ancora, che specifichi quali saranno le servitù da lasciare a servizio della contigua futura Piattaforma logistica perché è proprio attraverso lo Scalo Legnami che dovrà ad esempio passare il collegamento ferroviario».


La questione Scalo Legnami sarà rimessa all’ordine del giorno della prossima seduta del Comitato portuale, martedì 17 marzo. In quella sede dovrebbe essere lanciato l’ultimatum per la firma, pena appunto la perdita della concessione e il rifacimento della gara. Ammesso però che non vi siano ricorsi. Intanto i partiti delle dietrologie contrapposte sono tornati al lavoro. Da un lato si sostiene che l’imprenditoria triestina dopo aver fatto fuoco e fiamme per escludere Luka Koper, (ritiratasi a seguito delle polemiche politiche innescate dalla sua candidatura) sta dando dimostrazione della propria incapacità, dall’altro si mormora che l’Authority e nella fattispecie il suo presidente Claudio Boniciolli stiano rendendo la vita difficile a Gct perché avrebbero visto con maggior favore il coinvolgimento di Luka Koper.


Il nuovo blocco suona anche a beffa per il certosino lavoro fatto dall’assessore regionale Riccardo Riccardi riuscito alla fine a mettere d’accordo i due contendenti in gara: Gct prima versione con Pacorini e Ocean e Agentimar con 23 operatori marittimi regionali anche in virtù dell’acquisizione del 10 per cento delle quote della società da parte della finanziaria regionale Friulia che ha anche nominato il presidente pro tempore: Luigi Glarey.


«Nella lettera - ha svelato ieri Favretto - abbiamo anche chiesto all’Authority di indicare la data in cui intende che si firmi». Ha anche specificato però che sulle risposte che darà sulle specifiche richieste dovrà poi pronunciarsi il consiglio di amministrazione della società, dalla quale oltretutto sta uscendo la Ocean. Nel frattempo, come ha denuinciato Luigi Tunin, presidente della Sitt che continua a operare in quel semideserto che è lo Scalo Legnami, si stanno perdendo centinaia di migliaia di tonnellate di traffici.
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