Scatta la “deregulation” degli agriturismo

TRIESTE. È iniziata ieri e proseguirà stamane in Consiglio regionale la discussione sul labirintico disegno di legge “Disposizioni di riordino e semplificazione in materia di risorse agricole e forestali, bonifica, caccia e pesca”, 125 articoli suddivisi in sette titoli. Tra i tanti aspetti che il “disegno-mostro” intende affrontare c’è la semplificazione dell'attività degli agriturismo, la riorganizzazione e la valorizzazione dell'Ersa, l'estensione dei benefici del Fondo di rotazione in agricoltura.
Ersa più forte
Secondo il relatore di maggioranza Alessio Gratton (Sel) sono rilevanti «gli interventi di riordino e aggiornamento dell'Ersa che, dovrà sempre più diventare organismo sia di controllo che di proposizione di nuove metodologie volte ad aumentare la competitività delle imprese e la qualità del prodotto agroalimentare del Friuli Venezia Giulia, ad esempio favorendo la ricerca per la valorizzazione delle colture biologiche». Vengono riviste, a tal riguardo, le facoltà dell'ente nella gestione dell'elenco dei prodotti locali con marchio “Ogm free”.
Agriturismo snelli
Sul fronte degli agriturismo la novità principale prevede l'istituto della Scia (segnalazione certificata di inizio attività) al posto dell'autorizzazione comunale all'esercizio di attività agrituristica. La norma è stata decisa in seguito alle richieste degli stessi Comuni, da un lato per uniformare la normativa delle autorizzazioni a quella delle altre attività economiche, dall'altro per semplificare l'attività degli agriturismo stessi, cui verrà risparmiata una trafila burocratica per avviare le attività annuali. All’Ersa spetterà la vigilanza, la formazione professionale, l'attività sanzionatoria, la gestione della banca dati regionale delle attività agrituristiche.

Fondi all’agricoltura
Altro punto rilevante del ddl è l'estensione a tutte le imprese di produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli con sede in regione del programma di finanziamenti previsti per le cooperative agricole che operano in rete. Potenziate anche le modalità di intervento del Fondo di rotazione in agricoltura, nell'ambito del quale le aziende potranno rientrare dal prestito in 10 anni invece che in 18 mesi. Il ddl prevede una serie di semplificazioni per il settore della pesca, mentre quelle riguardanti la caccia verranno stralciate per un ulteriore approfondimento in commissione.
L’accusa del M5S
La vastità delle materie trattate ha generato in consiglio una discussione caleidoscopica, tanto che il Movimento 5 Stelle ha criticato il «ricorso a un ddl onnicomprensivo che ha costretto la commissione a un lavoro troppo rapido, mettendo il consiglio di fronte a una mole eccessiva di argomenti». Una critica che ha trovato qualche eco anche tra i banchi della maggioranza. Nelle pieghe del dibattito due emendamenti in materia di gestione dei consorzi di bonifica sono stati ritirati in attesa di una nuova audizione dei consorzi in commissione.
L’incognita boschi
Saranno discusse oggi in mattinata, tra le altre cose, le parti del ddl che toccano la gestione dei boschi: secondo Gratton «si riconosce al contempo la loro valenza produttiva e la necessità di tutela ambientale». È previsto anche lo «svincolo idrogeologico» per alcune attività agricole, iniziativa che trova la contrarietà del M5S: «Con la scusa della specialità si interviene su norme nazionali sensate, e si rischia di creare un pericoloso "spezzatino" di aree vincolate e svincolate».
Cooperazione internazionale
Approvata ieri mattina anche una proposta di documento in materia di cooperazione internazionale e rapporti con l'Unione europea. Il documento è stato approvato dalla maggioranza e dal centrodestra: l'apertura dell'opposizione è stata raggiunta dopo l'approvazione di un ordine del giorno del Ncd che impegna la giunta a fare pressione sul governo per diminuire «il divario fra regioni europee». Tra gli argomenti trattati, la possibilità che la Regione si impegni per favorire l'estensione dell'Ue ai paesi dell'Europa orientale.
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