Scoccimarro sogna il Koper e l’ex campo del Ponziana

Fratelli d’Italia e di Slovenia. Fabio Scoccimarro potrebbe forse cambiare il nome del partito (Fratelli d’Italia) di cui è coordinatore regionale. I suoi interessi lo portano spesso a scavalcare l’ex confine anche se specificamente riguardano la sfera delle amicizie e quella sportiva. Oggi è in qualche modo legato alla squadra di calcio di Capodistria, ma non lavora affatto sottotraccia, dal momento che gira per Trieste con un’auto del club sloveno che porta la scritta “Football club Koper”. Torna alla mente un episodio di sette anni e mezzo fa, ottobre 2009, con Scoccimarro che conferma la presenza sulle gradinate del Bonifika, lo stadio del Koper, addirittura di Luciano Moggi, oggi 79 anni, arcinoto ex dirigente in particolare di Napoli e Juventus rimasto coinvolto in “calciopoli”. Era l’ottobre 2009 e alla fine di quella stagione il Koper avrebbe vinto lo scudetto sloveno. Oggi la squadra, sempre nella massima serie che comprende soltanto dieci formazioni, è in corsa per partecipare ai preliminari di Europa league.
«Sono riuscito a far mettere sul simbolo della società la capra dell’Istria - riferisce Scoccimarro - rispolvero le mie radici che parzialmente fanno riferimento a Muggia cioé all’Istria. In quella società parlo italiano, sono tutti bilingui. Una volta alla settimana gioco anch’io in porta durante le partitelle degli Amici del giovedì. Sono un ottimo amico del sindaco di Capodistria, Boris Popovic, mio figlio gioca assieme ai suoi figli, è lui il deus ex machina della squadra di calcio». L’ex esponente di Alleanza nazionale afferma però di vantare ramificate conoscenze nel mondo del calcio internazionale, frutto di dieci anni di amministratore, prima come assessore allo sport della Provincia di Trieste, poi come presidente della Provincia che mantenne la delega allo Sport. «Conosco bene Adriano Galliani ed ero amicissimo del povero Peppino Prisco, storico dirigente dell’Inter - afferma -. A Rovereto ho organizzato un’amichevole tra l’Inter e il Koper; a Dubai, dove ho altri amici, sono riuscito a mettere in piedi un’Accademia del calcio targata Milan, quasi una punizione per un interista come me».
Insomma, per chi non l’avesse capito, la scalata al Koper sembra essere partita. «Vedremo l’anno prossimo - spiega Scoccimarro - quando sarà avvenuta la trasformazione delle società slovene, oggi semplici associazioni, in società di capitali. A Capodistria c’è un mondo totalmente diverso, un calciatore di serie A non guadagna più di 4-5 mila euro al mese. Credo che con un budget di 2 milioni si possa fare l’Europa league». E Moggi? «No, no, lui non c’entra», si affretta a precisare il politico-imprenditore triestino, ma qualcuno sostiene che sia lui il vero motore dell’operazione e che salterà fuori a tempo debito.
Ma non è finita. Scoccimarro e il Koper (ma lui preferisce chiamarlo il Capodistria) proprio per concretizzare quest’alleanza italo-slovena hanno messo nel mirino il Ferrini, l’ex campo del Ponziana oggi abbandonato. «Parteciperemo alla gara internazionale che sta per fare il Comune per la sua gestione con lo scopo di creare poi lì una scuola di calcio giovanile. Alcuni ragazzi potrebbero passare alla Triestina, i migliori però potrebbero fare l’Europa league con il Koper e comunque tra Capodistria e Trieste potrebbe avvenire in questo modo un proficuo scambio di giocatori». «Per il Ferrini abbiamo chiesto delle manifestazioni di interesse e tre o quattro risposte sono arrivate - chiarisce Giorgio Rossi, assessore allo sport - nella gara vera e propria che faremo tra un paio di mesi potremmo mettere qualche paletto per favorire le offerte triestine, ma per poter vincere bisognerà anche impegnarsi finanziariamente nel nuovo manto sintetico e nel restauro degli spogliatoi». «Il Comune deve trovare qualcuno che metta i soldi - conclude Scoccimarro - e noi, con il nostro progetto di collaborazione, potremmo essere in pole position».
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