Scritte contro la Provincia sul San Michele

SAGRADO. “Lupi neri del bosco”: ha firmato così il gruppo che nella notte tra sabato e ieri ha imbrattato con la vernice spray le strutture della Zona sacra del Monte San Michele per contestare il disboscamento di Cima 3. Fa dunque un salto di qualità la protesta contro la Provincia. Per ridare all’area l’aspetto che aveva durante la Prima guerra mondiale, l’amministrazione ha deciso di ripulire dal verde la sommità del monte riportando così alla luce trincee e cippi prima nascosti dalla vegetazione. L’iniziativa non ha però incontrato l’accordo di tutti e dopo un civile botta e risposta mediatico, qualcuno è passato all’azione scrivendo per l’intera lunghezza della facciata della Casa del custode “Provincia cattiva con gli alberi”. Sul cartello di cantiere posizionato al lato destro del Museo è invece comparso un più aggressivo “Eco Mafia”. Sulle pareti esterne dei servizi igienici l’attacco è stato, infine, indirizzato alla giunta: ““Bel lavoro Cernic Cecot Gher”. Mentre i cognomi degli assessori sono stati scritti in modo completo, quello del presidente Gherghetta è stato troncato, probabilmente perché il muro girava. Di certo gli autori hanno conoscenza dello sloveno perché la presenza della pipetta sulla prima “C” di “Cernic” non è affatto scontato. «Sanno bene come si scrive il mio nome: con la strescica e con la C finale», ha sottolineato l’assessore provinciale all’Ambiente che, nel corso del sopralluogo effettuato ieri mattina sul Monte San Michele, si è detta amareggiata e ha assicurato che verrà presentata una denuncia. Proprio martedì il Commissariato generale per le onoranze ai caduti aveva siglato un accordo con il Comune di Sagrado e la Provincia per trasferire la gestione e la valorizzazione della Zona monumentale alle amministrazioni locali. L’accordo prevede, tra le altre cose, che la Provincia offra un sostegno triennale da 15mila euro proprio per permettere all'amministrazione sagradina di tenere pulita e in ordine l’Area sacra. Per il momento Onorcaduti mantiene il proprio presidio e, infatti, a trovare le scritte – tutte accompagnate da una “A” rovesciata inscritta in un cerchio - è stato in mattinata il custode che ha immediatamente avvisato il colonnello Norbert Zorzitto, direttore dei sacrari isontini. Nei giorni scorsi per rispondere alle critiche legate all’intervento sul verde del San Michele l’assessore Mara Cernice aveva spiegato: «Per meglio evidenziare il concetto di "ieri e di oggi" e di "fuori e di dentro" abbiamo deciso di ridurre la copertura arbustiva all'interno dei percorsi pedonali, per riportare l'area sacra del sito a un aspetto più vicino alla precedente immagine di landa carsica, restituendo alla luce il substrato con tutte le sue varietà di forme. Il bosco ceduo è stato tagliato a raso, perché questo è il tipo di taglio che richiede».
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