Segrè e l’allarme bufale in rete «Rischio di danni alimentari»

Il docente di Politica agraria: «Tesi strampalate potrebbero portare a ridurre il consumo di frutta e verdura, che sono fondamentali e fanno bene»

Cercare di smentire i luoghi comuni legati al cibo, questo l’obiettivo dell’incontro con Andrea Segrè, professore di Politica agraria internazionale e comparata e presidente della Fondazione Edmund Mach.

L’appuntamento, all’interno di Trieste Next, dal titolo “Pesticidi nel piatto? La realtà tra scienza e fake news” è servito per smontare alcune tesi farlocche: «Su internet si legge di tutto e di più – ha spiegato Segrè – eppure ci sono dei rapporti scientifici come quelli dell’Efsa, l’Agenzia europea che presidia la qualità alimentare, e dell’Ispra (l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ndr) da cui emerge che i residui sono sotto la soglia di sicurezza a conferma che nell’insieme la sicurezza in Italia ed in Europa è presidiata». Il rischio più alto è che queste fake news «facciano ridurre il consumo di frutta e verdura, due alimenti che sono invece fondamentali per la dieta mediterranea e fanno bene alla salute». Un altro degli aspetti più delicati è quello degli Ogm che ormai sono già stati superati dal “genoma editing”, un intervento che non sostituisce il Dna, ma che lo modifica. «Vogliamo cibo più sano – ha aggiunto a margine Segrè –, le piante vengono attaccate dai patogeni e dobbiamo difenderci e possiamo farlo in modo sostenibile grazie all’aiuto che ci viene dato dalla ricerca ed in particolare da quella pubblica». Proprio su questo aspetto Segrè ha voluto rimarcare che «dopo le polemiche sugli Ogm si è deciso di bloccare la ricerca pubblica, l’unica che può dare una risposta imparziale sul fare bene o male. Tutte queste polemiche sugli Ogm nascono da un errore di comunicazione che speriamo di non ripetere con le nuove tecnologie». —

A.P.

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