Senza Rca e revisione: la multa è di 4400 euro

I vigili volevano dissuaderlo dal parcheggio in seconda fila. Non se ne va e viene «beccato»
BRUNI TRIESTE 26 02 08 CONTROLLI DELLA POLIZIA MUNIC ALLE LIMITAZIONI SUL TRAFFICO
BRUNI TRIESTE 26 02 08 CONTROLLI DELLA POLIZIA MUNIC ALLE LIMITAZIONI SUL TRAFFICO

Qualche volta una soddisfazione se la prendono pure i vigili urbani. E quanto è successo l’altro pomeriggio in largo Ascanio Canal, in cima a via San Michele, zona trafficatissima, dove una pattuglia è stata chiamata per mettere ordine a una scomposta serie di parcheggi in doppia fila. E ha concluso la missione appioppando multe e spese per 4400 euro al più indifferente e «fuori legge» degli automobilisti.

Qualche volta, dicono i vigili, per mettere ordine basta farsi vedere in giro, e soprattutto con il libretto delle multe in mano, si crea un convincente effetto dissuasivo: i proprietari delle macchine mal parcheggiate spuntano da ogni angolo e di corsa («Son qua! Vado via subito!»). Magari è una mezza promessa, ma anche in questo caso almeno la metà degli automobilisti ingrana la marcia e cambia aria.

L’altro giorno però né i vigili, né l’esibito libretto delle multe hanno spaventato il proprietario di una Lancia Dedra, fermo in attesa che si liberasse un parcheggio regolare. La pattuglia? Non se ne è curato per niente. Ha continuato a stare in seconda fila, in placida speranza che qualcuno gli lasciasse il posto, problema evidentemente ben più importante.

E allora i vigili sono passati alla fase due. «Mi faccia vedere i documenti, lei è multato». Il signore non se lo è fatto ripetere, ha preso i documenti e li ha consegnati. E lì son cominciati sorprese e dolori: le prime per i vigili, i secondi per lo strano conducente.

«Contrassegno assicurativo scaduto ad aprile - racconta la Polizia urbana -, peggio la revisione: tramite la sala operativa emerge che il proprietario era già stato multato per mancanza di revisione quasi sei mesi prima e da allora avrebbe potuto circolare solo dopo aver passato l’esame ma, fino a quel momento, la situazione era immutata. Dopo un debole tentativo di far credere che quella era “la prima volta” che usava il mezzo in tutti quei mesi, l’uomo - dicono i vigili - si è rassegnato alla realtà. Pentendosi, forse, di non aver ingranato la marcia finché era in tempo».

Perché la storia è finita per lui nel peggiore dei modi: patente sospesa per un mese, sequestro del mezzo, fermo amministrativo per 90 giorni, oltre 1840 euro di multa per il veicolo che non poteva circolare, 800 euro per la mancanza di assicurazione, e più di 1700 per aver rifiutato di prendere in custodia la macchina chiamando a proprie spese un carro attrezzi privato. Totale: 4400 euro, al netto delle infinite noie e della figuraccia.

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