Traffico internazionale di armi, sequestrati cinque kalashnikov a Gorizia: due arresti

In manette i due autisti; fermato in Albania anche il mittente delle armi 

Tre fucili da guerra “Kalashnikov AK-47”, altri due fucili d’assalto della medesima tipologia e cinque caricatori con 356 cartucce complessive.

Erano nascosti all’interno di un minivan con targa albanese fermato mentre stava per entrare a Gorizia in Italia al valico di Sant’Andrea, in territorio sloveno, dai finanziari di Trieste e Monfalcone nell’ambito delle attività di controllo del territorio mirato al contrasto dei traffici illeciti. 

 

Traffico internazionale di armi: l'operazione della Guardia di finanza a Gorizia

 

Una valigia ha più delle altre incuriosito le Fiamme gialle: caratterizzata da un peso eccessivo rispetto al suo volume, una volta aperta e minuziosamente ispezionata, ha svelato, tra la scocca e il rivestimento interno in tessuto, uno strato di materiale spugnoso al cui interno erano celati i tre fucili da guerra “Kalashnikov AK-47”.

A seguito di questa scoperta, i finanzieri hanno proceduto a un esame ancora più approfondito del veicolo fermato, rinvenendo gli altri due fucili d’assalto e i cinque caricatori con ben 356 cartucce.

 

Le ricerche più approfondite sono scattate perché, durante le ordinarie attività di verifica sui documenti dei cinque passeggeri a bordo del mezzo – tutti cittadini albanesi – e dei due autisti, questi ultimi hanno cominciato a mostrare atteggiamenti che hanno attirato l’interesse dei finanzieri: nervosismo, impazienza, scambio tra loro di sguardi tensivi. Questi segni di disagio si sono amplificati quando i militari hanno spostato la loro attenzione sui bagagli trasportati sul mezzo.

Il materiale bellico individuato è stato sottoposto a sequestro, unitamente ai cellulari in uso ai due autisti del mezzo: per questi ultimi è inoltre scattato l’arresto obbligatorio in flagranza di reato, in relazione alla violazione delle Disposizioni per il controllo delle armi (art. 1 della L. 895/1967).

Sono state quindi avviate immediate indagini al fine di meglio chiarire il canale di approvvigionamento dell’armamento sequestrato, attraverso la collaborazione internazionale di polizia, che ha consentito alle Autorità di law enforcement albanesi di identificare e trarre in arresto, a Hot, l’individuo responsabile dell’invio delle armi.

 

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