Sequestrato il cantiere nautico Raugna

Al titolare contestati reati ambientali: per il Gip ha eseguito scarichi di acque reflue industriali senza autorizzazione

di Antonio Boemo

GRADO

Il Cantiere nautico Raugna dell’Isola della Schiusa è stato posto sotto sequestro per reati di carattere ambientale. In particolare modo legati a scarichi a mare di acque reflue industriali. L’operazione è stata fatta congiuntamente dalla Capitaneria di Porto di Monfalcone e dal Corpo di Polizia locale della Provincia di Gorizia su disposizione del Gip del Tribunale di Gorizia. A darne notizia è proprio la Provincia che afferma che il personale delle due istituzioni ha dato esecuzione al sequestro al cantiere di riva Garibaldi, situato appunto nell’Isola della Schiusa.

Il sequestro è scaturito a seguito delle indagini congiunte delle forze di Polizia, cioè i militari della Capitaneria di Porto di Monfalcone e gli agenti della Polizia locale provinciale, nell’ambito di controlli di verifica del rispetto della normativa di carattere ambientale da parte dei tutti i cantieri nautici della provincia di Gorizia. Il sequestro del cantiere nautico comporta inevitabilmente il fermo dell’attività della ditta, in quanto la prosecuzione della stessa attività «è stata valutata pericolosa per l’ambiente da parte della Magistratura». In dettaglio, al titolare della ditta sottoposta a sequestro vengono contestati a vario titolo più reati ambientali e, in particolare, oltre all’aver eseguito scarichi di acque reflue industriali senza autorizzazione, l’aver gestito depositi di rifiuti senza il rispetto della normativa vigente. Il sequestro è avvenuto ieri mattina ed è durato diverse ore.

Il Cantiere nautico Raugna è indubbiamente uno fra i più importanti di Grado e si è sempre distinto per la professionalità e disponibilità verso la clientela. Oltre a effettuare quanto previsto dai moderni cantieri per i natanti da diporto, gestisce anche i dirimpettai approdi e cura pure un negozio di accessori, oltre a ospitare nel grande capannone il rimessaggio per i motoscafi. Sotto sequestro ci sono a ogni modo solamente il rimessaggio e l’officina. Quindi chi ha la propria imbarcazione negli ormeggi non incappa in alcun problema di movimentazione. Per quelle attualmente all’interno dei capannoni sarà invece necessario promuovere specifiche istanze per togliere i sigilli e quindi rimetterli al proprio posto. Si spera a ogni modo che il dissequestro della struttura possa avvenire a breve scadenza.

La notizia si è subito diffusa per l’Isola in quanto nella zona dei diversi approdi e cantieri nautici dell’Isola della Schiusa c’è sempre molto movimento di persone che, notando l’andirivieni degli uomini delle forze di Polizia, hanno immediatamente capito che stava accadendo qualcosa di particolare. «Un’altra realtà gradese - dice Francesco Raugna, titolare del cantiere assieme alla sorella Marina - chiuderà i battenti. Ormai non si può più andare avanti. C’è solo la burocrazia. E poi autorizzazioni e adeguamenti di ogni genere sempre nuovi: vigili del fuoco, Azienda sanitaria, e i macchinari e altro ancora». «È una giornata triste per i gradesi ma anche per gli austriaci che vedranno qualcos’altro scomparire. Oggi si lavora praticamente in perdita e non possiamo certamente andare avanti così».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo