Serata di S. Silvestro Ristoranti esauriti con menu alla carta

Gli esercenti hanno fatto buoni affari con il cenone Ma in molti hanno preferito evitare il prezzo fisso
Lasorte Trieste 01/01/12 - Piazza Unità, Festa di Capodanno
Lasorte Trieste 01/01/12 - Piazza Unità, Festa di Capodanno

di Laura Tonero

Tutto esaurito nei locali cittadini che hanno organizzato il tradizionale cenone di Capodanno. I triestini non hanno deluso le aspettative dei gestori e hanno brindato con spumanti e prosecchi ad annaffiare abbondanti piatti di pesce o di carne, per poi concludere la serata di San Silvestro con un paio di fette di zampone accompagnate dalle immancabili lenticchie.

Ma la novità sta nel fatto che per riuscire a riempire trattorie e ristoranti, per andare incontro alle diverse esigenze dei cittadini, molti gestori hanno optato per il menù alla carta scartando invece quello fisso, che impone una serie di portate corrispondenti a un prezzo prestabilito. «In questo modo ognuno ha potuto crearsi il cenone alla portata delle proprie tasche - sostiene Claudio Marcolin, titolare del ristorante Diana a Opicina – anche se è normale che un ristoratore che magari investe per organizzare una serata un po’ diversa necessiti di entrate certe. La crisi comunque – commenta ancora l’esercente di Opicina - in queste giornate si avverte meno. Noi ristoratori la sentiamo di più durante le giornate feriali: il sabato, la domenica e in occasione della feste i triestini invece continuano ad andare al ristorante».

Chi ha optato per il cenone da consumare fuori casa ha scelto il ristorante tradizionale o quello alla moda, ma non ha disdegnato la birreria e la pizzeria; frequentati l’altra sera anche i ristoranti etnici, dal cinese al giapponese e all’indiano.

Tutti i locali si sono attrezzati per la serata del 31 dicembre. C’è chi ha offerto una serata danzante accompagnata da pollo, salumi e patatine fritte a 65 euro, chi involtini primavera, ravioli al vapore con gamberetti al curry a 35 euro, e chi invece - come il ristorante dell’hotel Duchi D’Aosta in piazza Unità d’Italia - ha servito un menù a base di scampi, tartufo e caviale innaffiati da pregiati vini a 130 euro a persona.

Parecchi anche i turisti sloveni, austriaci, spagnoli. Un bel tavolo di ragazze siciliane per la prima volta in visita a Trieste ha ordinato per la cena di fine anno alla Tecia in via San Nicolò piatti di jota, prosciutto caldo in crosta con la senape e il kren, “patate in tecia” e anche i tradizionali “civa”.

Tra i ristoranti che hanno comunque scelto di proporre un menù fisso c’è anche Menarosti. «La serata del 31 dicembre è andata molto bene – riferiscono i gestori – i piatti più richiesti sono stati la granseola, il nostro risotto e il fritto misto». Menù alla carta e tutti i tavoli prenotati da settimane da Gruden, sull’altipiano, e ai Fiori, in pieno centro cittadino. «Avevamo il tutto esaurito – riferisce il gestore del ristorante di piazza Hortis, Stanislao Puzzer – abbiamo servito pesce e a mezzanotte la tagliata con le lenticchie». Neanche un tavolo libero alla Marinella, che ha registrato il tutto esaurito anche per il pranzo di Capodanno. Molti sono però i triestini che hanno scelto di mangiare a casa, di uscire prima della mezzanotte andando a bere un bicchiere di vino nei tanti locali aperti in centro città e festeggire infine l’arrivo del 2012 sulle Rive, godendosi lo spettacolo dei fuochi di artificio.

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