Serve una soluzione alternativa per sei ex ospiti della Silicanum

Attualmente sono in isolamento alla casa di riposo Culot ma, essendo diventata struttura per non autosufficienti, non potrà ospitarli a lungo. Interviene il Comune
Bumbaca Gorizia 26.08.2020 agriturismo Silicanum chiuso dai NAS © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 26.08.2020 agriturismo Silicanum chiuso dai NAS © Foto Pierluigi Bumbaca

Francesco Fain

Sono lì. In quarantena precauzionale. Tutti assieme.

Sei dei nove anziani che risiedevano alla fattoria sociale/agriturismo “Silicanum” di via degli Scogli, posta sotto sequestro dai carabinieri del Nas di Udine, sono - sin dalla prima ora - ospitati alla casa di riposo “Angelo Culot” di Lucinico. Ma lo saranno ancora per poco. Perché la struttura, dopo la recente rivoluzione e riqualificazione, è riservata ai non autosufficienti e c’è già una discreta lista d’attesa di persone che hanno i requisiti giusti per poter entrare nella struttura gestita dal Comune. Inoltre, i 6 ospiti “ereditati” da Silicanum sono autosufficienti.

«Bisogna trovare una soluzione alternativa assieme ai parenti. Anzi, sono i parenti che hanno responsabilità diretta sui propri cari, quindi devono essere loro ad individuare, con il nostro aiuto, un’altra struttura - spiega senza troppi giri di parole l’assessore comunale al Welfare, Silvana Romano -. Sono pienamente consapevole del disagio ma non possono stare a lungo lì».

Peraltro, i servizi sociali hanno dimostrato grande serietà e velocità di esecuzione, risolvendo un problema (quello di garantire tetto e assistenza a buona parte degli ospiti ex Silicanum) arrivato fra capo e collo, all’improvviso, senza fosse minimamente preannunciato. «Credetemi, quella del sequestro è stata una giornata molto stressante ma credo che la risposta data sia stata ottima ed efficace. Ma ripeto: va trovata una soluzione alternativa per motivazioni oggettive».

Più nel tecnico (non potrebbe essere che così del resto) entra la dirigente dei Servizi educativi, Maura Clementi. Spiega che i sei anziani sono stati ospitati a carattere d’urgenza, senza nemmeno avere a disposizione i cosiddetti “profili Val Graf”. Di cosa si tratta? Di un metodo di valutazione multidimensionale che consente l’identificazione quali-quantitativa dei problemi/bisogni attuali del soggetto esaminato e delle sue capacità funzionali residue e, conseguentemente, permette la pianificazione e l’avvio di una strategia di azione personalizzata.

«Non c’è stato tempo di effettuare questo approfondimento che è assolutamente necessario per valutare l’adeguatezza di questa o quella struttura - spiega Clementi -. Detto questo, sarà necessario individuare soluzioni alternative. La “Culot”, struttura per non autosufficienti, ha oggi 45 ospiti ma c’è già una lista d’attesa».

Peraltro, l’accoglienza avviene con tutte le cautele del caso, considerata la presenza del Covid-19 che ancora non è sconfitto. «Ogni nuovo ospite viene accolto nella zona di isolamento anche se il tampone è negativo. Una precauzione che ci ha permesso, nei mesi scorsi, di tenere il virus fuori dalla nostra casa di riposo». —

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