Sette anni al rumeno che aggredì due donne

Per Ionut Lucaciu il pm ne aveva chiesti quasi nove. Assolto per lo stupro della connazionale

Sette anni di reclusione contro gli otto, più nove mesi e una multa di circa 5mila euro, richiesti dall’accusa: è uscito dall’aula di tribunale con questa condanna Ionut Florian Lucaciu, 24 anni, rumeno.

Era accusato di violenza sessuale, rapina e lesioni, perpretate a Trieste in due occasioni, a distanza di due giorni l’una dall’altra e nei quali era implicato il suo connazionale Dragos Cristian Goghie, di soli 19 anni. Vittime della coppia di “balordi” dell’Est Europa una cinese di 18 anni e una rumena. «La riduzione di pena non è commisurata al risultato processuale ottenuto - commenta l’avvocato difensore Mauro Dellago - ma mi dovrei ritenere comunque soddisfatto: la nostra ricostruzione della vicenda è stata in sostanza accolta dai giudici».

In particolare Lucaciu, che ieri ha fatto ritorno nel carcere di Pordenone dove è detenuto, si è visto derubricare nell’episodio della donna cinese la violenza sessuale di gruppo (articolo 609/8), reato per il quale tra l’altro non è prevista a priori alcuna attenuante, in violenza “semplice” (art. 609/bis), sanzionato meno pesantemente, mentre nel caso dell’aggressione alla connazionale il ventenne, per quanto concerne l’accusa di violenza sessuale, è stato assolto con formula piena, «perché il fatto non sussiste». Su Lucaciu sono rimaste, confermate, le accuse di rapina e lesioni. «Dopo la deposizione della sentenza - spiega Dellago -, con la quale conosceremo meglio la situazione, decideremo il da farsi ma molto probabilmente chiederemo che si possa scontare la pena in Romania». Una richiesta analoga sta per essere presentata da parte dell’avvocato Marco Fazzini, il legale di Goghie, che aveva scelto un altro tipo di procedimento, avendo poi già ricevuto la sua condanna.

I difensori spiegano che non è sempre valida la supposizione, diffusa nell’opinione pubblica, che rumeni e albanesi preferiscano sempre scontare la pena in Italia poiché le condizioni di vita nelle nostre carceri sono migliori di quelle nei due Paesi stranieri. «In realtà - sottolineano - in Romania gli sconti previsti per buona condotta, ad esempio, sono maggiori che in Italia. E poi i due imputati sono giovani. Qui non avendo alcun appoggio non potrebbero beneficiare, in prospettiva, di alcun provvedimento di attenuazione della loro situazione carceraria». La 18enne cinese era stata ferita alla testa, al volto, al collo e al corpo, poi il tentato stupro.

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