Sfrattare Cadorna? «No al revisionismo toponomastico»

di Giovanni Tomasin
Cadorna o non Cadorna? Il dibattito approda anche a Gorizia. A Udine il generale il cui nome è indissolubilmente legato a Caporetto è stato sfrattato dal piazzale a lui intitolato, ribattezzato “piazzale Unità d’Italia”. Sulle pagine del Piccolo lo scrittore Ferdinando Camon ha rilanciato la questione, proponendo che anche la triestina via Cadorna cambi nome: «Di Caporetto ce n’è stata una, basta e avanza - ha scritto Camon -. Aver dato il nome di Cadorna a una via di Trieste è stato, ieri, un errore. Mantenerlo oggi diventa, ormai, un errore».
Se a Trieste e Udine la figura di Cadorna ha lasciato la sua impronta, tanto più Gorizia, dirimpettaia di Caporetto, dovrebbe interrogarsi sull’opportunità della sua via Cadorna, alle spalle dei Giardini pubblici. Il primo a dire la sua è il sindaco Ettore Romoli, che assicura: «finché ci sono io, Cardona non si tocca».
«Un uomo del suo tempo»
«Ora scommetto che toglieranno l’intitolazione a Cadorna anche a Trieste - dice il sindaco -, ma a Gorizia la storia non si cancella a ogni cambio d’amministrazione». Volenti o nolenti, Cadorna è stato un protagonista della Grande guerra, dice Romoli: «Fa parte della nostra storia, con le sue luci e le sue ombre». Romoli dissente anche sulla visione di Cadorna come “massacratore di soldati”: «Tutti i generali della Grande guerra hanno combattuto con spallate e assalti frontali, che le mitragliatrici appena inventate trasfromavano in massacri. In questo Cadorna è pari ai suoi omologhi austriaci, francesi, tedeschi e così via. Inoltre non gli si può imputare interamente la disfatta di Caporetto. Semmai il responsabile fu Badoglio, che comandava il settore dove gli austriaci sfondarono».
«La storia si fa sui libri»
Concorda con il sindaco anche Adriano Ossola, che con la sua casa editrice Leg ha pubblicato innumerevoli volumi sulla Prima guerra mondiale: «Gli storici hanno già dato il loro giudizio su Cadorna - dice -. Non credo al revisionismo toponomastico. Così come penso che sia giusto dedicare una via a Basaglia, non penso si debba “sfrattare” Cadorna. La storia si fa con i libri, non con i nomi delle vie».
«Una figura controversa»
Lo storico Lucio Fabi è combattuto: «Come pacifista direi che bisogna cambiare nome alla via, ma come storico penso che sia sbagliato. La toponomastica è figlia del suo tempo. Eliminare i riferimenti a Cadorna è un’operazione speculare all’intitolazione di una scala al volontario di Spagna Mario Granbassi, a Trieste. In entrambi i casi una forzatura».
Secondo Fabi Cadorna «combattè più o meno come i suoi colleghi di altri eserciti, ma trovandosi sempre all’offensiva espose le sue truppe a perdite pesantissime. La nomea di assassino che si è guadagnato non è soltanto sua». La questione rimane aperta, ma uno scherzoso compromesso è possibile: aggiungere alle targhe che intitolano le vie al generale i versi con cui i suoi soldati lo sbeffeggiavano in un canto dell’epoca. «Il general Cadorna 'l mangia 'l beve 'l dorma/e il povero soldato va in guerra e non ritorna».
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