Sgarbi presenta l’agenda storica e all’esterno fioccano le multe

Il critico presenta il lavoro di Raida e spinge la candidatura a Capitale della cultura ma fuori dal teatro Bratuž raffica di sanzioni da 60 euro alle auto in sosta vietata
Bumbaca Gorizia 27_11_2019 Presentazione Agenda Storica di Raida con Vittorio Sgarbi © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 27_11_2019 Presentazione Agenda Storica di Raida con Vittorio Sgarbi © Foto Pierluigi Bumbaca

GORIZIA Il ciclone Sgarbi arriva, il Bratuž si riempie, gli automobilisti posteggiano in viale XX settembre in maniera non proprio encomiabile e le multe si sprecano. Proprio così: una volta finito l’incontro con il noto polemista, più di qualcuno si è trovato una brutta sorpresa di color giallo sul parabrezza della vettura, non esitando a capire di cosa si trattasse: una sanzione di circa 60 euro. A quanto pare, sono stati oltre venti gli automobilisti multati, non senza qualche strascico polemico nei confronti della polizia municipale ritenuta eccessivamente zelante, anche alla luce del meteo inclemente e dei divieti di sosta lungo il viale in conseguenza del crollo della vicina palazzina, cinque mesi fa.

Sgarbi è stato invitato al Bratuž da Stellio Raida, che ha presentato l’Agenda storica di Gorizia, di cui è autore. A margine dell’incontro, ha espresso un’opinione sulla candidatura Gorizia-Nova Gorica a Capitale europea della cultura 2025. «Come responsabile culturale a Ferrara – dice Sgarbi –, ho detto al sindaco di non concorrere quale Capitale italiana, ma quale Capitale europea della cultura 2033: mi sembra molto avanti, però tenuto conto che la decisione avviene con anni di anticipo la si potrà conoscere nel 2025-2026. Ferrara non lo ha ancora capito, ma Urbino, dove sono prosindaco, è trainata da Pesaro a candidarsi come Capitale europea della cultura. Se, tuttavia, Urbino e Pesaro già pensano al 2033, l’intuizione di Gorizia di contare su un’altra scadenza che in questo caso tocca la Slovenia, e quindi il 2025, è molto ghiotta: ammesso che Nova Gorica vinca, essendo Gorizia la sostanza profonda della città slovena, è come se l’Italia avesse una Capitale della cultura in più, come quando l’Unesco ha voluto patrimonio dell’umanità Asmara, città completamente italiana, pur essendo in Eritrea. In questo caso, se le cose andranno come spero, avremo Nova Gorica per la Slovenia e Gorizia per l’Italia ad anticipare di otto anni la prossima scadenza. Sarò felice di esserci e spero proprio che la doppia candidatura sia fruttifera e che sia Nova Gorica a portarsi dietro la città madre. Sì, questa tra Gorizia e Nova Gorica è una bellissima forma di fratellanza, di unione oltre che, per l’Italia, una fortuna assoluta».

Sul palco del Bratuž con Sgarbi (giunto con 40 minuti di ritardo, ma cordiale con tutti e pronto a elargire autografi e a posare per le foto di rito) hanno conversato alcuni degli autori dell’Agenda, riguardo le tematiche affrontate nell’Agenda stessa. Particolarmente frizzante è risultato il dialogo tra lui e l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli. L’agenda storica di Gorizia si può trovare a 20 euro alla tabaccheria Centrale di corso Verdi, in quella di via Pellico, nonché nelle librerie Faidutti e Cattolica. —


 

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