Sgt, riecco la bufera: via Ravidà e Mazzi

Non c’è pace per la Ginnastica Triestina. Sulla società soffia di nuovo aria di burrasca. Un buco di circa 215 mila euro - circa 150 a netto degli ammortamenti - la sta minando. All’interno si sono create due fazioni, quella pro e quella contro la gestione del presidente Federico Pastor, impegnato nella ricostruzione dopo la fine dell’era Tonon e i due anni di tentativo di ricostruzione nel segno di Trauner. Ora, dopo un anno dalle passate elezioni, i soci verranno richiamati al voto. Il prossimo 18 dicembre dovrà essere rieletto il consiglio direttivo perché 4 degli 9 consiglieri (incluso il presidente) hanno dato le dimissioni: Gianfranco Cergol e Vittorio Pedicchio più di sette mesi fa, Alberto Mazzi e Giovanni Battista Ravidà da poche settimane.
Da statuto, se più di un terzo dei consiglieri direttamente eletti dall’assemblea dei soci se ne va, il direttivo decade. Ma non il presidente. Entro il 7 dicembre dovranno venir presentate eventuali liste. L’unica per ora certa è quella capitanata nuovamente da Pastor che sarà composta tra gli altri da Serena Pinamonti, Sonia Vlacci Piazzi e dal notaio Luciano Pastor, padre di Federico.
Indiscrezioni riferiscono che vi sia l’intenzione di creare una lista alternativa nella quale coinvolgere Ravidà (neo presidente di Mediocredito) e alla quale aderirebbe volentieri anche Mazzi.
Ma da cosa nascono i nuovi dissidi e perché alcuni consiglieri si sono dimessi? «Troppi impegni», risponde pragmatico Ravidà che però non nega vi sia «una situazione non facile all’interno della società alla quale io avevo proposto di porre rimedio illuminato dal modello della Virtus Bologna». L’ex assessore comunale al Bilancio aveva proposto la formazione di una holding, una sorta di casa madre, sotto la quale creare diverse sezioni. Una sezione per disciplina con autonomia di bilancio. Ma la proposta non ha avuto seguito.
Non si trincera dietro a mezze parole Alberto Mazzi. «Ci sono stati dei dissensi perché è impossibile lavorare con Pastor, - ammette il commercialista - non rispetta le regola statutarie e poi chiede rettifiche». «Con un nuovo direttivo spero di poter lavorare serenamente, - replica Pastor - finiranno le baruffe. Per alcuni era una regola essere contrari a quello che sostenevo».
Mazzi contrattacca e entra nei dettagli: «Pastor ha iscritto la squadra di pallacanestro al campionato senza chiedere al direttivo. E’ andato a prendere i campionati nazionali di scherma senza approvazione del direttivo». A detta di Mazzi serve un piano di risanamento ma «Pastor tergiversa - aggiunge - non ne vuol sapere di tagliare sul basket, la sua passione». «La verità è che qualcuno voleva far ritirare la squadra di basket l’11 ottobre» - attacca invece a sua difesa il presidente. Il basket è quindi uno dei punti dolenti della Ginnastica Triestina, dove ci sono discipline che rendono e altre che mettono in sofferenza i bilanci. Scherma, ginnastica artistica, judo e danza stanno in piedi con le iscrizioni che raccolgono. Le arti marziali funzionano abbastanza bene mentre a creare grossi problemi è il basket che da solo costa circa 80 mila euro all’anno. Bisogna però far presente che per la serie A3, l’under 19 e under 17 femminili è appena stato trovato un nuovo importante sponsor, Calligaris.
Nell’ultimo anno alla Sgt risulta esserci stato anche un notevole incremento dei soci passati da qualche centinaio a oltre mille. Fatto sta che entro il 2 dicembre tutti i soci della Sgt riceveranno a casa la convocazione per l’assemblea per approvare il bilancio consultivo e per votare il nuovo direttivo. «Il bilancio consultivo è il risultato del bilancio preventivo della precedente gestione che non ha rispettato certe valutazioni», commenta Pastor che preannuncia un bilancio preventivo per il prossimo anno «lacrime e sangue». I genitori dovranno prepararsi a sborsare qualche euro in più, specialmente quando gare e tornei richiedono il pernottamento di qualche giorno fuori Trieste. «Si taglierà sulle trasferte, - spiega - e sulle spese di gestione ordinaria. In casi come i tornei nazionali, i genitori dovranno contribuire economicamente». Qualcuno sostiene che i costi dei corsi di basket siano diventati uno sproposito. «Da anni le tariffe di quei corsi non venivano ritoccate, - spiega il presidente - abbiamo applicato un adeguamento sulla base del costo della vita».
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