Si alza il sipario sul Piano regolatore di Monfalcone: meno cemento e nuova area A2A

Martedì la Commissione II per informare pure l’opposizione. Novità su Marina Julia, sviluppo nautico e Parco del Carso

Tiziana Carpinelli
Una veduta sul centro di Monfalcone, che attende il nuovo Piano regolatore comunale Foto Katia Bonaventura
Una veduta sul centro di Monfalcone, che attende il nuovo Piano regolatore comunale Foto Katia Bonaventura

Sembrava tutto sospeso nel limbo. E invece, l’annuncio che non ti aspetti: si presentano oggi, 18 novembre, alla stampa e martedì 19 in Commissione II a consiglieri di maggioranza (che però hanno già avuto una preview esattamente una settimana fa, in una riunione blindatissima al primo piano del Comune) e di opposizione gli indirizzi del nuovo, dal 2013 atteso, Piano regolatore generale comunale. Vale a dire

: il documento che localizza i servizi e le infrastrutture destinate alla generalità degli abitanti e divide il territorio in zone omogenee per caratteristiche e previsioni urbanistiche. Tutto passa, insomma, per il Piano regolatore, la materia più “viva” di tutte nelle mani di un amministratore.

Documento in anteprima

Sempre senza troppa pubblicità il documento è stato presentato in anteprima pure ai locali parlamentini: i comitati rionali si sono infatti confrontati con l’ente martedì. Oggi sarà dunque il momento degli organi di informazione. Ma buona parte della filosofia del documento che sarà stamattina illustrato per sommi capi è inevitabilmente già trapelata. Del resto, lo diceva Andreotti, chi non vuol far sapere una cosa, non dovrebbe confessarla neanche a se stesso: mai lasciare tracce. Il punto forse più rilevante, comunque, riguarda il consumo del territorio, che secondo quanto è stato esposto a maggioranza e quartieri, vedrà una sensibile riduzione. Si punta cioè a limitare l’espansione dell’urbanizzato e l’uso estensivo del suolo. Dunque, niente più casermoni o maxi complessi condominiali a Monfalcone.

Riconversione della centrale

Prevedibilmente, poi, il Piano regolatore dovrà prender atto della riconversione della centrale A2A, dunque tradurre nei documenti la dismissione con la nuova area pubblica che si verrà a creare, vocata a verde – con le fasce tampone – e nautica, secondo quanto a suo tempo annunciato.

In tema di sviluppo turistico, il nuovo Prgc si concentrerà inoltre su Marina Julia, sempre stando ai bene informati, in un’ottica più favorevole all’insediamento di attività vocate al mare, sempre per la valorizzazione del territorio. Un altro capitolo riguarda invece il sostegno e l’incremento del settore della nautica, costante pallino dell’amministrazione che s’è inventata perfino l’assessorato all’Economia blu. Un altro punto riguarderà invece i parchi e le porte di accesso al Carso, specificatamente i servizi e le attrezzature collettive. Un ultimo passaggio dei resoconti effettuati nell’ultima settima contemplas infine la tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale, che avrà un raccordo anche sul piano urbanistico.

L’opposizione 

In una delle ultime commissioni l’opposizione aveva chiesto lumi sul procedimento di variante allo strumento urbanistico generale comunale e in quella sede tecnici ed esecutivo avevano a grandi linee esposto quanto fin qui accaduto, a partire dalla rescissione consensuale nel 2023 dell’incarico col precedente studio di progettazione e il subentro di un altro pool di professionisti udinesi. Era stato chiarito che entro l’anno ci sarebbero state novità. Siamo al dunque.

Riproduzione riservata © Il Piccolo