Si apre Scienze under 18 La storia di chi c’è stato e si è laureato astrofisico

Scienze under 18 inaugura oggi la 10ª edizione del Festival. Ieri un pre-assaggio in via della Resistenza con alcuni test sull’acqua dell’ambito dell’European maritime day. Una manifestazione, quella del festival, che permette ai ragazzi di confrontarsi con i propri coetanei e di incuriosirsi sui fenomeni scientifici con i diversi stand delle scuole. Per alcuni studenti l’esperienza al festival è stata determinante nel proseguimento di una carriera scientifica. È il caso di Stefano Miniussi, giovane astrofisico staranzanese di 28 anni. «Scienze Under 18 mi ha lasciato la curiosità della scienza – spiega Stefano – ed è una buona iniziativa di divulgazione scientifica. Si porta a casa una conoscenza in più che può aiutare a capire il mondo». Stefano aveva partecipato alla prima edizione del festival della scienza nel 2010, quando era in quinta superiore, con la squadra di scacchi del liceo che lui stesso allenava. Il ragazzo ha frequentato la triennale di fisica a Trieste e ha fatto poi la magistrale in astrofisica.
«L’astrofisica è affascinante – spiega Stefano – perché cerca di rispondere alle domande fondamentali dell’uomo». Oggi Stefano insegna all’Iti Marconi di Staranzano ed è anche assistente di laboratorio nel dipartimento di Fisica dell’università di Trieste. Stefano però non ha solo interessi scientifici, ma è anche appassionato di storia. «Sono entrato a far parte del Fai giovani di Gorizia nel 2017 – racconta –. È bello cercare di riaprire luoghi abbandonati e valorizzare strutture architettoniche, opere d’arte e ambienti naturali che spesso non si conoscono». Stefano è oggi vicecapo della delegazione Fai di Gorizia e cerca di portare così avanti il suo interesse per la cultura e la storia regionale del territorio. Progetti futuri? Ottenere una borsa di studio per un dottorato di ricerca sull’astrofisica gamma o delle alte energie, che studia i fenomeni più violenti che accadono nell’universo.
Un altro studente che ha partecipato alla prima edizione del festiva è il ventenne Aaron Brugnera di Fogliano. Il giovane all’epoca era in quinta elementare e aveva portato con un suo compagno di classe un motore stirling, che funziona tramite una differenza di temperatura tra un punto caldo e uno freddo. «Il festival è un’esperienza che mi ha segnato – spiega Aaron –. Sono sempre stato curioso per la scienza, mi sono sempre fatto domande su come funzionano le cose. Avere tutti questi stand che spiegano cose che non avevo mai visto e sperimentare nella pratica quello che avevo imparato a scuola nella teoria è stato bello». Il ragazzo ha dunque proseguito la sua passione per la scienza al Malignani di Udine, dove ha studiato elettronica per due anni e poi aeronautica. «Nel corso del biennio la mia passione per l’informatica e l’elettronica è diminuita, – spiega – non credevo fosse la strada giusta, così ho cambiato indirizzo nei tre anni e mi sono appassionato all’aeronautica». Oggi Aaron frequenta il primo anno di ingegneria aerospaziale a Torino. «Sono contento della decisione che ho preso, – racconta – la prima sessione è andata molto meglio di quello che pensavo, è un percorso impegnativo, ma cerco di tenere i ritmi». Le idee del ragazzo sul proprio futuro non sono ancora chiare. «Alla magistrale ci sono più percorsi, abbastanza diversi, – dice – ma credo che farò qualcosa con gli aerei». —
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