Si pensa al friulano ma non alla didattica
Quando si dice che per raccogliere è necessario ben seminare! E bisogna farlo innanzitutto per le generazioni future. Ciò non dà immediata visibilità ed è per questo che la scuola per esempio, non è un settore visto di “buonocchio” da amministratori e politici.
Facciamo un esempio concreto. Un’istituzione scolastica di primo ciclo – infanzia, primarie e secondaria di I grado per intenderci – con 600 alunni circa, ha ricevuto per il 2010 fondi finalizzati al funzionamento amministrativo e didattico per circa 23.7000 euro all’anno. Dal Miur circa 5.200,00 euro, dal Comune circa 10.500,00 euro per il “diritto allo studio” (legge reg.le 10/88) e circa 7.200,00 per gli uffici e locali scolastici (legge 23/96). In altre parole 39,50 euro per alunno, perché è questo in linea di massima il parametro utilizzato.
Ma attenzione, questi fondi servono per comprare di tutto: dai prodotti per la pulizia, ai materiali di cancelleria, dai canoni Adsl ai Pc e software da sostituire nei laboratori di informatica, con relativa manutenzione, eccetera. E allora, è forse il caso che la Regione FVG riprenda a finanziare la propria legge regionale 8/2006 per investire nella dotazione tecnologica delle Istituzioni scolastiche? Sono ormai 3 anni che le scuole non ricevono più risorse finanziarie regionali per rinnovare i propri laboratori di informatica! Tutti sanno che 3 anni per questo tipo di attrezzature così importanti, sono tanti. A dire il vero il MIUR da 2/3 anni ha iniziato a fornire uno, poi ancora uno ed infine due kit di lavagne interattive multimediali per ogni scuola (ma a rotazione!), appaltandone l’acquisto ad un’unica società di Roma. L’ultima tranche d’acquisto di due kit non prevedeva il Pc che ogni scuola ha comprato con fondi pervenuti dall’Ufficio scolastico Regionale del FVG. Non si è capito il perché di questa modalità di programmazione di spesa. Ciò che è sicuro è che le scuole (non tutte forse) hanno provveduto in proprio alla necessaria cablatura (cavo dati e cavo elettrico), pur avendone fatta richiesta all’Ente Comune che è competente in questo caso degli impianti elettrici.
Forse era il caso che il tutto venisse meglio programmato, magari facendo sedere intorno ad un tavolo Miur, Anci e Regioni, e procedere in modo coordinato, evitando problemi di incompatibilità tra hardware e software acquistati, ed eventuali rischi in materia di sicurezza degli impianti! Mi pare che questo sia un modo per assicurare maggiori risorse alle scuole statali!
Altro esempio concreto. E’ proprio così importante per la scuola del Friuli Venezia Giulia, investire 600.000 euro nel 2010 e 500.000 euro nel 2011 per il “Sostegno ai programmi didattici d’insegnamento delle lingue e culture delle minoranze linguistiche storiche nelle scuole”? Si badi bene che per il 2011 soltanto 20.000 euro circa sono stati assegnati per sostenere progetti riguardanti la lingua slovena, come credo giusto che sia, visto che si tratta della lingua della minoranza linguistica e di un Paese vicino. Ma con tutto il rispetto per il friulano, penso che 480.000 euro per il solo 2011 siano un po’ troppi! Formare gli insegnanti affinché imparino il friulano, promuovere pubblicazioni, scrivere e leggere la bibbia in friulano: iniziative tutte rispettabili, ma credo che i 39,50 euro ad alunno di cui sopra, per far funzionare la scuola, siano veramente pochi a confronto! A quando nuovi fondi anche per le attività scolastiche in triestino… o in muggesano? Sono anch’essi dialetti da rivalutare?
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