Siderurgica Triestina: «Nessun incarico affidato al figlio di Agapito»

L'azienda ribatte alle accuse M5S sul presunto conflitto di interessi sull’Aia della Ferriera
Lasorte Trieste 20/02/16 - Ferriera di Servola, Arvedi
Lasorte Trieste 20/02/16 - Ferriera di Servola, Arvedi

TRIESTE Siderurgica Triestina non ha mai affidato alcun incarico diretto - né di progettazione né di direzione lavori - alla società Artec Ingegneria srl., di cui risulta socio Daniele Agapito, figlio del direttore del Servizio tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico della Regione. Lo stesso direttore che ha firmato il rinnovo dell’Aia dell’impianto di Servola. Così la proprietà della Ferriera di Servola ridimensiona il caso del presunto conflitto di interessi sollevato dagli esponenti pentastellati.

 

Il M5s: «Conflitto di interessi sull’Aia della Ferriera»
La Ferriera di Servola

 

Esponenti che ieri, per voce della consigliera regionale Eleonora Frattolin, hanno anche annunciato l’intenzione di presentare già lunedì un esposto sulla vicenda sia alla Procura della Repubblica di Trieste sia all’Autorità nazionale anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Per l’azienda però, come detto, tutto si sgonfierà come una bolla di sapone. «Siderurgica Triestina - precisa una nota diramata in serata - ha affidato direttamente solo due consulenze per lo stabilimento di Servola. La prima, relativa alla predisposizione della documentazione necessaria al rilascio dell'Aia, è stata affidata allo studio Barocci. Il secondo incarico è andato invece alla società Tmc, chiamata ad occuparsi di progettazione, pratiche edilizie e della progettazione architettonica e strutturale».

Nessun altro soggetto esterno quindi, è il messaggio forte e chiaro lanciato dall’azienda, è stato coinvolto direttamente da Siderurgica Triestina nella partita del rinnovo dell’Aia e della progettazione successiva. E il fatto che Tmc, a sua volta, abbia dato ulteriori consulenze ad altre realtà, come la stessa Artec Ingegneria in cui risulta lavorare il figlio di Luciano Agapito, non può di certo essere “rinfacciato” alla proprietà dello stabilimento. Che, viene precisato ulteriormente, ha assoldato solo la Tmc srl, e non eventuali suoi collaboratori, senza peraltro affidarle mai «alcun incarico sulla documentazione predisposta per l'Aia». Le precisazioni dell’azienda, come detto, sono arrivare all’indomani dell’interpellanza depositata in Consiglio regionale dal gruppo M5S. Nel testo si sollecitava anche un intervento da parte della Regione che, per voce della presidente Debora Serracchiani, poche ore dopo ha espresso «sconcerto anche solo per l'ipotesi che non siano state rispettate le regole» e annunciato l’avvio di approfondimenti interni.

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