Sigillo a Etta Carignani: «Lo dedico a mio padre»

Il riconoscimento assegnato dalla Provincia nel corso di una affollata cerimonia
Silvano Trieste 03/10/2013 Cerimonia di consegna del sigillo della Provincia di Trieste a Etta Melzi Carignani
Silvano Trieste 03/10/2013 Cerimonia di consegna del sigillo della Provincia di Trieste a Etta Melzi Carignani

Etta Carignani, imprenditrice da sempre impegnata nella battaglia per garantire alle donne la stessa possibilità assicurata agli uomini nell’accesso a ruoli di responsabilità, ha ricevuto il Sigillo della Provincia in una cerimonia tenuta nell’affollata sala del Consiglio di palazzo Galatti, presenti anche autorità civili e militari. La presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat ha sottolineato «l’energia riversata nel lavoro da Etta Carignani» motivando il riconoscimento «per i tanti e importanti incarichi di rappresentanza ricoperti, per la partecipazione civile, l’azione assistenziale e il supporto dato ai giovani». Bassa Poropat ha poi ricordato uno dei passaggi più difficili della giovinezza di Carignani: l’introduzione, per opera del fascismo, delle leggi razziali. «Un evento che colpì la sua famiglia, perseguitata al punto da dover abbandonare Trieste. Eppure, sebbene costretta all’anonimato per poter andare a scuola a Roma – ha detto la presidente della Provincia – seppe trovare in sé quella positiva vitalità che segna anche i momenti più bui».

Bassa Poropat ha poi evidenziato che «nei suoi discorsi da presidente prima e presidente onorario poi dell’Associazione donne imprenditrici e dirigenti d’azienda mai si riscontrano parole venate di pessimismo, mai accanto a una critica manca la proposta. Carignani è sempre stata e continua a essere agguerrita, responsabile, concreta. Ugualmente rilevante il suo ruolo nell’Associazione nazionale donne elettrici, che ha contribuito ad avvicinare il mondo femminile alla politica. Ringrazio perciò Etta Carignani – ha concluso – per quanto ha dato e continua a dare a Trieste, per l’impegno in tanti campi e per il protagonismo positivo, con cui dimostra che la responsabilità del partecipare è per lei cosa conquistata con naturalezza e condivisa con sempre innovata energia».

«Dedico il riconoscimento, tanto più gradito in quanto viene dalla mia città che amo tanto sfatando il detto “nemo propheta in patria” - ha detto Carignani – alla memoria di mio padre, Guido Segre, che, finita la guerra, nel ’18, insignito della medaglia d’argento per il valore dimostrato sul Carso, decise di rimanere qui e seppe costruire un impero imprenditoriale; e a mia madre». Presente anche l’assessore regionale Francesco Peroni, che ha definito in una nota Carignani «imprenditrice particolarmente sensibile all'innovazione e modernizzazione del mondo dell'impresa, che, in tempi antesignani rispetto a tale battaglia si è battuta per l'affermazione della parità di genere nell'accesso delle donne alle più alte funzioni di responsabilità».

Ugo Salvini

Riproduzione riservata © Il Piccolo