Silos di Trieste, la proprietà è a caccia di un grande investitore
Coop Alleanza 3.0 cerca realtà che rilevino l’operazione: in quel caso potrebbe anche mantenere un ruolo marginale con un punto vendita

TRIESTE Nel secondo dopoguerra il Silos fu utilizzato come rifugio per i profughi provenienti dall’Istria.
Da allora il vecchio deposito cerealicolo visse il declino di tutto il Porto vecchio fino a quando, nel 1999, il Comune decise di metterlo sul mercato.
A 24 anni di distanza, i progetti di rilancio non hanno mai superato la fase dell’annuncio, e da almeno un anno l’attuale proprietà Silos Spa (parte di Coop Alleanza 3.0) è alla ricerca di nuovi investitori che si facciano carico dell’operazione.
L’originario progetto di recupero dell’area prevedeva che nel complesso sorgessero hotel, negozi, ristoranti, un centro fitness e anche una sala convegni da 900 persone. L’ultima fiammata era arrivata alla fine del 2020, quando sembrava che finalmente il farraginoso accordo di programma in cui l’opera è inserita stesse per uscire dal punto morto in cui era finito.
La speranza era infondata, tanto più che i mutamenti economici e sociali hanno imposto un ripensamento. Un anno fa Dipiazza disse che le Coop avevano intenzione di vendere. È dei giorni scorsi la notizia che la proprietà sta conducendo dei sopralluoghi con potenziali investitori.
Risulta che il colosso cooperativo sia alla ricerca di soci dalle spalle robuste (in passato s’è parlato di un fondo britannico) che prendano il volante di un investimento ormai relativamente interessante per le Coop, che potrebbero restare così della partita pure in modo marginale, forse solo con un punto vendita
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