Slitta l’intitolazione del Coroneo a Mari

Rinviata la cerimonia in ricordo del maresciallo infoibato. Sbriglia “chiama” il ministro Orlando

«Vorremmo che il ministro Andrea Orlando presenziasse alla cerimonia». Enrico Sbriglia, già direttore del Coroneo e oggi provveditore dell’Amministrazione penitenziaria nel Triveneto, in passato assessore nelle giunte di centrodestra comunale e provinciale a Trieste, conferma la volontà di dedicare il carcere del capoluogo alla memoria del maresciallo Mario Mari.

Il capo degli agenti di custodia nel penitenziario triestino venne arrestato, torturato poi infoibato nell’abisso Plutone nella notte tra il 23 e 24 maggio 1945, durante i 40 giorni di occupazione titina. Con lui i colleghi Angiolo Bigazzi e Filippo Del Papa. I loro corpi vennero riesumati due anni più tardi, nel maggio ’47.

Durante la scorsa estate, la cerimonia di intitolazione sembrava imminente, tanto che si parlava di settembre come probabile scenario dell’evento. Poi il calendario politico-istituzionale ha avuto il sopravvento e l’intitolazione è slittata. Si pensava che all’approssimarsi della “Giornata del ricordo” le autorità competenti trasmettessero un segnale sul tema, ma l’appuntamento, pur restando in agenda, si sposterà più avanti.

Perché - come sottolinea Sbriglia, al quale si deve la regìa dell’operazione - si vuole che a Trieste venga il guardasigilli Orlando, come già è accaduto per analoga iniziativa a Vicenza. L’intitolazione a Mari, infatti, rientra in un programma coordinato che riguarda tre carceri del Nordest: Vicenza, Gorizia, Trieste. Questi tre luoghi di pena recheranno ognuno il nome degli agenti di custodia accomunati dal tragico destino della foiba: il carcere vicentino è già stata intitolato a Del Papa, a quello goriziano spetterà il nome di Bigazzi, il Coroneo ricorderà il sacrificio di Mari. «Trieste chiuderà questo ciclo di intitolazioni - riprende Sbriglia - perché adesso ci concentriamo su Gorizia, che aveva bisogno di un restyling del perimetro esterno, per il quale abbiamo finalmente reperito le necessarie risorse».

In conclusione, Sbriglia sgombra il campo da qualche dietrologia che circolava sulle ragioni della rallentata intitolazione e sul silenzio che era calato sulla vicenda.

L’edificio, che in via del Coroneo ospita il carcere, venne realizzato nel 1911 e i primi detenuti vi fecero ingresso l’anno successivo.

magr

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