Sloveni di nuovo in Croazia: lunghe file ai valichi istriani

Fino a tre ore di attesa a Plovania e Castelvenere per i numerosi proprietari di barche e case. I ministri dei due Paesi: soluzioni per snellire i passaggi

POLA Primo weekend di lunghe code ai valichi di Plovania e Castelvenere, dopo che la Croazia ha aperto i propri confini ai cittadini Ue precisando peraltro che può entrare liberamente nel Paese, in base alle recenti disposizioni del Comando di crisi nazionale, non solo chi possiede immobili o imbarcazioni in Croazia, ma anche chi viaggia per motivi commerciali o per lavoro. Della novità hanno approfittato i numerosi proprietari sloveni di case e barche nell’Istria croata, che hanno dato luogo a code ai due valichi dove i tempi di attesa sono saliti fino a tre ore, principalmente per i controlli minuziosi della documentazione necessaria attuati, per esempio sull’atto di proprietà di terreni o scafi ormeggiati in Istria.

E proprio dei transiti fra cittadini sloveni e croati nei due Paesi, e della possibilità di renderli più veloci, hanno discusso ieri in un incontro i due ministri degli Interni Aleš Hojs e Davor Božinović. È stato quest’ultimo ad annunciare - come riportato dall’agenzia di stampa slovena Sta - che la Croazia sta sviluppando una app che dia la possibilità ai turisti di registrarsi con tutti i propri dati - così da essere rintracciabili in caso di necessità legate a contagio da Covid-19 - prima di arrivare ai confini: una soluzione tecnica che potrà permettere agli sloveni di varcare il confine senza doversi fermare, ha precisato Božinović. Se ne parlerà in modo più approfondito durante un incontro fra le polizie di Zagabria e Lubiana in programma mercoledì. Hojs da parte sua ha detto che la Slovenia non sta considerando l’apertura di ulteriori valichi con la Croazia rispetto a quelli già attivi, che sono anche - ha precisato - quelli maggiormente utilizzati. Il ministro sloveno ha aggiunto - sempre a quanto riportato dalla Sta - che l’Austria sarebbe interessata a un meccanismo simile per facilitare a sua volta il passaggio delle frontiere con la Slovenia, al momento chiuse: proprio da oggi infatti Vienna ha riaperto i valichi con Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria allentando i controlli, dopo l’analogo passo fatto in settimana con Germania, Liechtenstein e Svizzera: restano chiusi dunque solo i valichi con Italia e Slovenia, se non per motivi di lavoro e traffico merci.

Intanto, dalla calata degli sloveni proprietari di case nell’Istria croata ha colto spunto il sindaco di Umago Vili Bassanese per denunciare ancora una volta il fenomeno dell’abusivismo edilizio: «Sul nostro territorio - ha dichiarato al quotidiano Glas Istre - ci sono circa 2.000 costruzioni abusive appartenenti nel 99% dei casi a cittadini sloveni, e noi come autonomia locale abbiamo le mani legate, viste le leggi carenti, il sistema inerte e le nostre prerogative molto limitate». All’acquisto di un terreno agricolo o boschivo a un prezzo relativamente basso, ha detto Bassanese, segue poi la costruzione di immobili per i quali si attende infine il condono edilizio. Ma Bassanese punta il dito soprattutto sulle recinzioni di aree a mare: «Hanno usurpato due chilometri di costa, ora off limits per la popolazione locale». —

P.R.. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

Riproduzione riservata © Il Piccolo