Sloveno a scuola? «No, grazie»

Dal vicesindaco Gentile a Cosma (Destra) e Zotti (Lega) critiche alla proposta di Terpin e Waltritsch
Lasorte Trieste 02/04/09 - Crevatini, Slovenia, Scuola Elementare Pier Paolo Vergerio Il Vecchio, foto autorizzate dalla capo scuola, liberatoria
Lasorte Trieste 02/04/09 - Crevatini, Slovenia, Scuola Elementare Pier Paolo Vergerio Il Vecchio, foto autorizzate dalla capo scuola, liberatoria

di Francesco Fain

C’era da aspettarselo. Sì, era ampiamente previsto che i “falchi” di centrodestra avrebbero risposto picche alla proposta della Slovenska skupnost e di Ales Waltritsch del Pd di introdurre, quantomeno facoltativamente, l’insegnamento della lingua slovena in tutte le scuole di Gorizia. Terpin aveva parlato di «un’opportunità in più» per i giovani goriziani mentre Waltritsch aveva proposto anche di promuovere corsi riservati agli amministratori (giunta compresa). Ma l’idea viene cassata, a cominciare dal vicesindaco, ex An, Fabio Gentile. «Come spesso accade, i rappresentanti politici della minoranza vogliono essere i primi della classe. Scuole in lingua slovena già ci sono. E, francamente, non vedo la necessità come amministratore di imparare quella lingua, visto che mi disimpegno già bene con l’inglese e con altre lingue più “globali” - sottolinea -. Tuttavia, se qualche preside dovesse decidere, nell’ambito delle sue facoltà, di inserire la lingua dei nostri vicini nei programmi di studio non ci vedo nulla in contrario. Introduca pure lo sloveno ma a livello facoltativo». Un no garbato (verrebbe da dire “gentile” visto che a parlare è Gentile) ma netto, chiaro.

Più colorito, e non solo di verde, il giudizio del leghista Franco Zotti, divenuto paladino della tutela della lingua friulana. «Terpin e Waltritsch chiedono di introdurre lo sloveno fra le materie di studio delle scuole cittadine? Prima, facciamo la stessa operazione con il friulano: la maggior parte della popolazione ha queste origini e il friulano rischia seriamente di scomparire, come idioma, se i giovani non lo impareranno. È un rischio che la Lega Nord non vuole correre».

«E poi, scusate: ogniqualvolta si parla di tutela di lingue minoritarie ci si riferisce sempre allo sloveno - aggiunge Zotti -. Il friulano nessuno se lo fila ma ha la medesima dignità dell’altro idioma. E il nostro partito continuerà a portare avanti la sua battaglia a testa alta e con grande convinzione».

Parlare di questo argomento con Sergio Cosma (di recente approdato a “La Destra” di Storace dopo una vita spesa fra Msi e Fiamma) è come andare a nozze. Si sfonda una porta aperta: lui rappresenta l’italianissimo assessore della giunta Romoli ed è chiaro che tematiche come questa gli vadano di traverso. «Qualcuno ha tirato in ballo la lingua cinese introdotta al Polo liceale per motivare questa richiesta. Scusate, ma sono livelli diversi: i cinesi sono una popolazione sterminata con la quale l’Italia e l’Europa intrattiene rapporti commerciali ed economici di grande importanza. Imparare quella lingua - argomenta Cosma senior - può offrire realmente un’opportunità in più ai giovani goriziani. La stessa cosa non si può dire dello sloveno vista l’estensione limitata di quel Paese. E poi, la minoranza ha già le sue scuole sia a Gorizia che a Trieste».

Cosma ci tiene anche a precisare che se dovesse approdare in Consiglio comunale un ordine del giorno in cui venisse formulata la richiesta-proposta di inserire lo sloveno fra le materie di studio delle scuole italiane il suo sarebbe un “no”, ovviamente, netto. «Non se ne parla. Semmai - ragiona ancora Cosma -, visto che siamo gemellati con Klagenfurt, perché non pensiamo ad incrementare l’insegnamento del tedesco nelle scuole cittadine? Mi chiedo: quanti istituti prevedono la lingua tedesca nei loro programmi? Attendo una risposta».

L’assessore comunale portacolori de “La Destra” chiude con una battuta. «Invece di pensare all’introduzione di nuove lingue, sarebbe bene che gli studenti imparassero bene l’italiano visti i tanti errori che commettono scrivendo e parlando».

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