Sorveglianza nei musei Il Consiglio di Stato boccia la gara comunale

Le sentenze bersagliano il Comune di Trieste. Il Consiglio di Stato rimette in discussione la gara del 2011 per l’appalto quadriennale da 2,3 milioni di euro del servizio di sorveglianza, biglietteria, bookshop e assistenza al pubblico nei musei, già passato per una sentenza del Tar. Che aveva dato ragione al Comune e torto alla cooperativa Ulisse Express di Muggia la quale, esclusa per eccesso di ribasso, si era rivolta al tribunale amministrativo. Il Comune aveva escluso anche la seconda classificata, la Leader service scarl di Modugno (Bari) che pure era andata al Tar. Il motivo delle scelte: il ribasso del 22% avrebbe lasciato intendere stipendi troppo bassi per i dipendenti della cooperativa. Che pure era arrivata in cima alla graduatoria per il punteggio sulla qualità del servizio. A fronte di queste valutazioni, il lavoro era stato assegnato alla coop di Trieste La Collina, capofila di altre tre cooperative (Koala, Coop-cultura e Euro & promos), terza classificata. Un totale di 30 persone che attualmente tengono aperto il Museo Sartorio, l’Acquario, la Sala Selva di palazzo Gopcevich e il Salone degli incanti (quando è chiuso, le ore sono dirottate sugli altri poli museali).
Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar affermando che il tabellario ministeriale dei compensi è solo indicativo e non può essere preso come unico o principale criterio, l’offerta va soppesata nella sua globalità: «un servizio di non rilevante entità rispetto al complesso di quelli offerti», se «offerto sottocosto», è «compensabile con quanto ricavato dallo svolgimento degli altri servizi». Inoltre, dice il Consiglio di Stato, «le tabelle ministeriali sul costo del lavoro non costituiscono parametri inderogabili». Di più, il bando comunale non specificava che il discostarsi da tali tabelle avrebbe comportato di fatto l’esclusione del concorrente.
La sentenza dichiara quindi «l’automatica illegittimità di tutte le ulteriori fasi della procedura e degli eventuali provvedimenti adottati» e obbliga il Comune a «riavviare il procedimento proprio dalla fase di valutazione dell’eventuale anomalia dell’offerta presentata dall’appellante», cioé dalla Ulisse express, che nel frattempo ha anche gestito la spiaggia di Castelreggio a Duino Aurisina, perdendo l’appalto quest’anno poiché l’ha vinto la società di Portopiccolo.
«L’offerta deve essere valutata, questo dice la sentenza - è il commento di Fabio Lorenzut, vicesegretario generale del Comune e direttore dell’Area cultura e istruzione -, quello economico, dice, non è l’unico criterio. Dobbiamo ancora soppesare». Non tratta il tema Maria Masau Dan, direttore dei Civici musei, e del Revoltella che però si avvale di personale comunale e di volontari (Amici dei musei e Cittaviva). Si riserva di sentire le valutazioni dell’avvocato Fabio Inzerillo, presidente della Collina il cui incarico si trova messo in dubbio. Gioisce Marco Portaluri, amministratore della Ulisse express di Muggia (molto vicina al capogruppo comunale di Forza Italia, Everest Bertoli, che in quella sede ha fatto anche feste elettorali). La Ulisse ha vinto in secondo grado: «Sono soddisfatto - scrive Portaluri - che il Consiglio di Stato abbia riconosciuto la legittimità e la fondatezza della posizione della Express e di conseguenza l’illegittimità della sua esclusione dalla gara. Ci aspettiamo - conclude - che a seguito di tale sentenza l’aggiudicazione della gara avvenga in tempi rapidissimi».
Ma il sindaco Cosolini frena: «La sentenza non assegna ex novo l’appalto, chiede solo di riavviare il procedimento. Che uno stesso atto amministrativo o contabile in diversi gradi di giudizio dia luogo a sentenze diverse è fattore di instabilità dell’azione amministrativa».
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