Sottotitoli in friulano per il film di Martinelli. La Lega strappa il sì

Ballaman sente il regista: «Userà la marilenghe nel dvd sull'epopea di padre Marco d'Aviano»
TRIESTE.
Il friulano, e non più solo il Friuli, sbarca sul grande schermo. Mentre l’Italia si schiera pro o contro la proposta della Lega di utilizzare i dialetti nei programmi tv, la Regione promuove la sua lingua al cinema: sottotitoli in marilenghe da leggere comodamente sul divano di casa. Il progetto non è ancora realtà, ma a strappare un primo assenso è il presidente del consiglio regionale, nonché leghista doc, Edouard Ballaman. «Ho proposto al regista Renzo Martinelli di sottotitolare il film che si accinge a girare su Padre Marco d’Aviano anche in friulano. Martinelli - afferma Ballaman - ha accolto la proposta con entusiasmo per cui ritengo che nella versione dvd del film, quella che sicuramente sarà distribuita all’estero, tra le lingue sottotitolate ci sarà anche il nostro friulano. Un modo per valorizzare non solo l’idioma, ma anche la cultura che la nostra lingua esprime».


Il film su Padre Marco d’Aviano è un pallino che il cineasta di Vajont e Porzus insegue dal 2003. Ora che è riuscito nel non facile compito di reperire le risorse – circa 12 milioni di euro che saranno finanziati tra l’altro da governo austriaco, Regione Friuli Venezia Giulia e ministero dei Beni culturali – partirà con la lavorazione del film in autunno, dopo la conclusione del film Barbarossa (ora in post produzione). «Martinelli tornerà a girare in Friuli – dice Ballaman che ha stretti contatti con il registra ed è particolarmente legato alla figura di padre Marco – e il film sul beato sarà un lavoro che sicuramente farà discutere». Una continuazione ideale del Mercante di pietre, il film del 2006 che ha fatto discutere non poco perchè prospettava la visione di un occidente buonista, in pericolo di fronte a un Islam in cui sembra prevalere la componente estremista.


La pellicola sarà girata anche a Vienna e Istanbul. «L’utilizzo dei sottotitoli in friulano – analizza Ballaman – è un modo nuovo ed efficace per promuovere una delle nostre lingue riconosciute ampliando la platea di quanti possono avvicinarsi alla conoscenza del friulano. Il film di Martinelli potrebbe essere il primo. La produzione cinematografica nella nostra regione non manca per cui possiamo pensare di estendere questo strumento ad altri lavori che vengono girati in regione».

Il presidente del consiglio, fin dal suo insediamento, ha cercato di promuovere l’utilizzo delle lingue minoritarie. Un anno fa ha inviato una lettera ai consiglieri invitandoli a intervenire in aula in friulano, sloveno e tedesco. Oggi che la Lega rilancia la battaglia del dialetto quell’incoraggiamento suona di stretta attualità, ma si limita alle lingue riconosciute. «Non sarebbe fattibile introdurre l’utilizzo del dialetto in consiglio – analizza Ballaman -, ma sicuramente dobbiamo valorizzare il più possibile l’uso delle lingue minoritarie che vengono riconosciute dal legislatore».
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