Spazio alla Sdag per la Georgia Patto su enogastronomia e vino

Nuove collaborazioni di natura turistica e culturale tra il Comune di Gorizia e la Georgia a seguito della recente visita in municipio dell’ambasciatore in Italia, Konstantine Surguladze. Insieme al sindaco Rodolfo Ziberna sono state avviate delle sinergie per utilizzare degli spazi nell’area della Sdag da dedicare a prodotti enogastronomici georgiani. Prevista anche la partecipazione alla prossima edizione di èStoria da parte di alcuni rappresentanti del Paese caucasico .
L’incontro era inserito nel programma di attività dell’associazione Dramsam all’interno del progetto “Musica Cortese – Festival internazionale di musica antica”. Durante la visita istituzionale il sindaco, accompagnato dall’assessore alla Cultura e allo Sviluppo turistico, Fabrizio Oreti, ha accolto l’ambasciatore nel giardino del palazzo comunale. Il primo cittadino e il diplomatico, giunto in città con il primo consigliere Irakli Vekua e il consigliere David Gomarteli, hanno sottolineato l’importanza del forte e costante sostegno dell’Italia e della comunità internazionale alla sovranità e integrità territoriale della Georgia. Nel contesto l’ambasciatore ha invitato il sindaco Ziberna nel suo Paese e ha ringraziato l’associazione Dramsam e la Cantina Gravner per aver organizzato, nell’ambito del festival di musica antica, un evento dedicato alla cultura georgiana e al suo canto polifonico, riconosciuto dall’Unesco come “Capolavoro del patrimonio orale immateriale” .
La presenza diplomatica all’evento musicale sul Collio ha avuto un’altra interessante motivazione, legata alla produzione del vino in anfora (kvevri) secondo la tradizione georgiana, anch’essa riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’Unesco. L’azienda Gravner, con terreni a cavallo tra il Collio e la Brda, è famosa per la produzione di alcuni vini secondo la millenaria tradizione georgiana. Oggi la cantina ospita 47 anfore interrate, con una capacità tra i 1.300 e i 2.400 litri. I vigneti dell’azienda impiegati per la produzione sono a Oslavia e a Hum e Dedno in Slovenia. Gli ettari vitati sono 15, quasi interamente dedicati a ribolla e pignolo. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo