Spinoglio getta la spugna: disinteresse della Regione per la Cartiera del Timavo

Foto BRUNI 20.02.2019 Operai della Burgo in corteo
Foto BRUNI 20.02.2019 Operai della Burgo in corteo



Giulio Spinoglio, dal 1985 patron della Cartiera di Ferrara, ha deciso di staccare la spina dal progettato sbarco alla Cartiera del Timavo, dove avrebbe voluto pilotare la riconversione della dismessa “linea 2” dal patinatino editoriale al cartoncino per imballaggio.

Il tempo dell’impegno è scaduto: l’imprenditore di origine piemontese aveva accettato l’invito della Burgo a guidare l’operazione di rilancio in un’ottica “condominiale” all’interno dello stabilimento di San Giovanni. Il “battesimo” avvenne il 9 giugno 2017, due anni e mezzo fa, quando al ministero dello Sviluppo Produttivo fu lo stesso amministratore delegato della Burgo, Ignazio Capuano, a presentare quello che avrebbe dovuto essere il “cavaliere bianco” di Duino.

Le cose hanno invece preso un’altra piega. Raggiunto ieri al telefono nella direzione ferrarese di via Marconi, Spinoglio è stato esplicito: «Esperienza finita a causa del totale disinteresse della Regione Fvg. E’ dalla primavera scorsa che non sento nessuno. A cominciare dal silenzio dell’assessore alle Attività Produttive Bini». L’ultimo incontro con esponenti giuntali risale a giovedì 18 aprile, quando Spinoglio vide Bini e la collega Alessia Rosolen presso il Consiglio regionale: da allora - protesta l’industriale - l’oblìo. Anche sul fronte del Tar Fvg, chiamato a pronunciarsi sul ricorso di alcune associazioni in merito al cosiddetto pirogassificatore (impianto per la combustione dei rifiuti ritenuto indispensabile per riconvertire la “linea 2”), «nessuna novità - rileva Spinoglio - per fortuna che mi avevano detto che avrebbe deciso rapidamente».

«La settimana scorsa - ha detto ancora - sono venuto a Trieste per liquidare la newco che avevo aperto in primavera, allo scopo di avviare la riconversione. tra una cosa e l’altra, senza riuscire a far niente, i due anni triestini mi sono inutilmente costati 100 mila euro». «Mi spiace di aver perso tempo - martella infine Spinoglio - perchè i 10 milioni, che avevo programmato di investire a Duino, li impiegherò per rafforzare lo stabilimento di Ferrara».

Spinoglio rappresentava, per quanto molto prudente, l’unica apertura di gioco che fosse emersa per cercare di riaccendere la “linea 2” e per tentare di rioccupare un’ottantina di addetti, dopo i 76 licenziamenti e gli 11 trasferimenti effettuati dalla Burgo in marzo. —



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