Sportelli bancari in crisi è moria di filiali a Gorizia

Negli ultimi otto anni sono sparite 19 sedi. Trionfano i sistemi di home banking Tigani (First): «La contrazione è generalizzata. Anche Monfalcone non ride»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 28.10.2016 Ex banca via Nizza © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 28.10.2016 Ex banca via Nizza © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

C’era ancora la Zona franca. E con essa il confine. Gorizia, in quegli anni, manteneva un discreto tenore di vita. I commercianti lavoravano bene, il settore dell’autotrasporto e dell’import-export veleggiavano e il settore dolciario teneva alto il nome dell’industria in città.

Ciò determinò una grande espansione degli Istituti bancari. Tante che Gorizia diventò la “città delle banche”. Ne aprivano a getto continuo, andando ad occupare spazi che avevano ospitato negozi, uffici, ristoranti. Oggi, tutto è cambiato.

Chiusura

degli sportelli

Pochi numeri per inquadrare la questione: nel 2008 (dati della Camera di commercio) c’erano 112 sportelli nel territorio isontino. Oggi ne sono sopravvissuti 93, 19 in meno. Si tratta del peggior parziale. Subentri di altri istituti bancari non ci sono stati: nemmeno quelli che parevano essere certi. E così, in centro, gli uffici rimasti desolatamente vuoti si sono moltiplicati. In corso Italia, confinante con il bar Torino e a pochi passi dalla nostra redazione, sta “ammuffendo” quella che era stata una filiale della Cassa di risparmio. Oggi le sue vetrine (sporchissime) vengono utilizzate per appiccicare manifesti pubblicitari. Ma gli esempi sono molteplici. “Questa filiale si trasferisce. Dal 7 novembre vi aspettiamo in corso Verdi, 104”. È, tanto per citare l’ultimo caso, il laconico annuncio che chiunque può trovare affisso da qualche giorno alle porte scorrevoli della filiale della Cassa di risparmio Fvg di piazza Vittoria. Non una sede qualunque, periferica ma sportelli che si trovano in pieno centro, in quella che è indiscutibilmente la piazza-simbolo della città.

«Questa è la tendenza di tutto il mondo bancario. Dopo una continua espansione, è arrivato il momento della controtendenza - annota Dario Tigani, componente della segreteria provinciale della “First”, nata dalla fusione fra Fiba-Cisl e Feder dirigenti credito -. La contrazione è generalizzata: riguarda sicuramente Gorizia ma anche la vicina Monfalcone». Le cause scatenanti? La crisi, in primis. In città, ormai, circolano pochi soldi. La città si avvia alla deindustrializzazione, gli imprenditori sono diventati mosche bianche e il commercio (come ben sappiamo) langue sempre di più. Poi, c’è l’innamoramento da parte dei correntisti per i sistemi di home banking: bastano le credenziali, una comunissima chiavetta Usb, un generatore di codici per entrare in totale sicurezza nel proprio conto tramite personal computer o smartphone e il gioco è fatto. Con la locuzione inglese home banking o online banking (letteralmente “banca da casa”), in italiano telebanca o banca a domicilio, si definiscono quei servizi bancari che consentono al cliente di effettuare operazioni bancarie da casa o dall’ufficio, mediante collegamento telematico. Questa rivoluzione copernicana ha finito per determinare un calo dello sportello “classico”, anche se le problematiche maggiori le vivono soprattutto i più anziani che conoscono a malapena questi nuovi sistemi telematici di “gestione” delle proprie entrate e delle proprie uscite. Insomma, il mondo sta cambiando. Anche a Gorizia, anzi in tutto l’Isontino.

Flessione

dei Bancomat e Pos

Si conferma anche il calo degli sportelli Bancomat negli esercizi commerciali. In provincia di Gorizia i distributori Atm Bancomat sono complessivamente 132 (erano 165 il primo gennaio 2015 e 199 nel 2009) mentre i Pos (i dispositivi presenti nei negozi che permettono di pagare con le tessere automatiche) vanno in controtendenza: oggi sono 5.498, un anno prima erano 5.285 e 4.262 nel 2012. Ciò significa che ci sono assai più punti commerciali ma questo è probabilmente dovuto all’effetto di Tiare shopping dove in ogni negozio - anche il più piccolo - è possibile effettuare i pagamenti della merce utilizzando la tessera Bancomat.

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