Sportelli Unicredit chiusi lunedì prossimo tra sit-in e solidarietà

Sciopero accompagnato da un presidio in via San Nicolò «Ma devolveremo un’ora di stipendio ai paesi della Carnia»
Foto Bruni Trieste 16.11.2018 Agenzia UNICREDIT-Piazza Borsa
Foto Bruni Trieste 16.11.2018 Agenzia UNICREDIT-Piazza Borsa



Un calo di 150 addetti agli sportelli di Trieste e Gorizia negli ultimi sei anni, con una flessione pari al 33% acuitasi negli ultimi 24 mesi, periodo nel quale si è registrata una diminuzione di quasi il 20% dei dipendenti a contatto col pubblico. Sono questi i numeri che hanno spinto le organizzazioni sindacali di categoria - Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin - a proclamare lo sciopero dei dipendenti dell’Unicredit per l’intera giornata odierna a Monfalcone e Gorizia e per quella di lunedì a Trieste.

Il piano industriale dell’azienda, «che prevede la fuoriuscita di migliaia di lavoratori, attraverso l’utilizzo degli esodi incentivati, non bilanciata da nuove assunzioni, unito al ritardo e all’inadeguatezza delle innovazioni tecnologiche e operative, sta provocando una situazione che mette in grave difficoltà tutti i colleghi, in particolare gli addetti agli sportelli per il pubblico», hanno spiegato ieri Marco Comigni e Piergiorgio Gori (Cgil), Ernesto Granzotto e Adriana Sussa (Uil), Irene Olenich (Cisl), Angela Iurman e Andrea Corbatto (Fabi), Roberto Benedetti e Flavio Varesano (Unisin) nel corso di una conferenza stampa in cui sono state spiegate le ragioni dello sciopero. «Vanno poi evidenziate – hanno aggiunto – le assillanti richieste di risultati commerciali, accompagnate da responsabilità personali e penali sempre maggiori, dovute a una sempre maggiore complessità della normativa che regola il settore. Puntiamo poi il dito – hanno proseguito i rappresentanti dei lavoratori – contro il generale impoverimento della rete commerciale e il progressivo aggravarsi delle condizioni di lavoro».

Recentemente sono stati rilevati anche episodi di malessere di lavoratori, costretti a ricorrere a cure sanitarie. «Non siamo in grado – hanno detto a questo proposito i delegati sindacali – di stabilire una relazione certa tra questi episodi e il diffuso fenomeno di stress. Ci limitiamo a segnalare i fatti, a nostro avviso inquietanti».

Gli esponenti delle sigle di categoria hanno poi evidenziato che «tutto questo avviene in concomitanza con l’aumento dell’utile delle cinque maggiori banche italiane, addirittura decuplicato rispetto al 2017, generato prevalentemente dalla riduzione del personale».

Lo sciopero sarà accompagnato da due manifestazioni di piazza: oggi a Monfalcone, dalle 9 alle 11, in piazza Unità, lunedì a Trieste, stesso orario, in via San Nicolò 16. Previste inoltre ulteriori giornate di blocco degli straordinari: il 3, il 6 e il 7 a Gorizia, il 6 e il 7 a Trieste. I lavoratori, contestualmente, hanno deciso di «devolvere il corrispettivo di un’ora di lavoro a favore delle popolazioni colpite dalla recente ondata di maltempo in Friuli Venezia Giulia». —



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