Spunta un file audio che incastra fra Valentino

A registrarlo nel 2017 la vittima dei presunti abusi sessuali. L’avvocato Bassi: «Immagino che la Procura ne terrà conto»



Non c’è soltanto il video de “Le Iene” (che peraltro riguarda un altro caso) a mostrare inequivocabilmente i comportamenti di fra Valentino, al secolo Kiflemariam Weldemarian Tesfu, 70 anni, accusato di abusi sessuali ai danni di una trentaquattrenne straniera residente a Gorizia.

La denuncia, presentata nel 2017 e sfociata nella richiesta da parte del Pm del rinvio a giudizio dell’ex assistente spirituale del San Giovanni di Dio, ha avuto anche un’integrazione, datata 13 luglio di due anni fa. Accanto alla testimonianza, la donna ha prodotto anche un file audio. A confermarne l’esistenza l’avvocato Riccardo Bassi che, vista la delicatezza di questa fase istruttoria, pesa le parole con il bilancino farmaceutico e si limita a dire: «Immagino che la Procura della Repubblica intenda utilizzare quella registrazione, ma non sono ancora riuscito a visionare il fascicolo». Anche perché i contenuti di quel file vengono definiti dallo stesso avvocato «assolutamente inequivocabili» e non si presterebbero a tante interpretazioni. Il materiale, essendo a disposizione degli inquirenti, non può essere reso pubblico ma, ad un certo punto della registrazione, si sentirebbe il frate mentre si scusa per i suoi comportamenti completamente fuori le righe e da condannare. «Confermo che la mia assistita – racconta l’avvocato Bassi – ha avuto un quarto incontro con il frate, oltre ai tre già citati nella querela. Rispetto alle precedenti occasioni si organizzò e registrò tutto il colloquio con il suo telefonino. Ascoltando le parole registrate con il cellulare si sentono le scuse del frate. Non solo. Fra Valentino ammette anche di aver forzato la mano».

Insomma, sentendo quella registrazione, si materializza davanti agli occhi una scena già vista. Cruda e disgustosa. Stessi comportamenti, stessi abusi, stesso modus operandi: accattivarsi la fiducia di una persona in evidente stato di difficoltà per poi dare libero sfogo alle più basse pulsioni sessuali, sfruttando la sua debolezza.

Già, perché la trentaquattrenne straniera residente a Gorizia si rivolse al religioso perché gli avrebbe voluto confidare le difficoltà legate al suo stato di salute. Ma l’assistente spirituale si rese protagonista di comportamenti disgustosi. —



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