Stagione di Ipo in Borsa: pronte le imprese Fvg
Ottimo anno per le quotazioni in Borsa (le “Initial Public Offering” o “Ipo”) in Italia, i dati del 2017 aggiornati al terzo trimestre mostrano 15 nuove società quotate con un valore di mercato di 2,5 volte l’intero 2016. Il dato emerge dallo studio di PwC sul mercato europeo delle IPO che fotografa l’andamento delle nuove quotazioni in Borsa; nel vecchio continente le quotazioni nei primi nove mesi dell’anno sono state 230 pari a € 28,3 miliardi, valori in forte crescita posto che nell’intero 2016 le Ipo erano state 197 in Europa. Il fenomeno in Italia sta accelerando, nel terzo trimestre sono sbarcate a Piazza Affari 9 società di cui 8 all’Aim il segmento di mercato che accoglie le società medio piccole. Questo dato non include le recenti quotazioni di Pirelli e Gima TT avvenute a ottobre nel mercato principale; l’operazione di Pirelli è stata una delle più importanti in Europa con un valore di 2,6 miliardi. Lo scenario futuro è molto positivo, le stime di crescita dei paesi più industrializzati - e non solo - sono state riviste al rialzo. Esiste una maggiore sincronia tra le principali economie mondiali che favorisce le aziende internazionali e porta a un generale miglioramento dei risultati economico-finanziari sia a livello di fatturato che di margini. Oltre ai fattori macro, le quotazioni sono state favorite dall’introduzione di nuovi strumenti quali le Spac (Special Purpose Acquisition Company – veicoli di investimento costituiti specificamente per effettuare operazioni di fusione e/o acquisizioni di aziende) e i Pir (Piani Individuali di Risparmio che investono in Pmi quotate), dagli incentivi fiscali alla quotazione (credito d'imposta sul 50% dei costi di consulenza sostenuti per l'operazione di Ipo) oltre che dalla presenza di tassi molto bassi. C’è tanta liquidità sul mercato in attesa di una destinazione e multipli di mercato molto favorevoli.
Molti imprenditori, tuttavia, non guardano alla Borsa solo per la ricerca di capitali finanziari ma come momento di maturazione aziendale, in termini di sviluppo di un piano industriale pluriennale, miglioramento dei sistemi di controllo ed informativi e riconsiderazione delle regole di Governance. Nell’esperienza di PwC molte aziende familiari sono interessate al percorso di Borsa, valutano positivamente nuove idee di investimento e guardano al capitale di rischio piuttosto che al debito bancario. Una società quotata, inoltre, ha maggiore visibilità verso clienti e partner internazionali ed è più attrattiva per i giovani talenti.
Quali sono i rischi per un’azienda che si quota? Non ci sono rischi collegati al controllo dell’azionista di maggioranza. È necessario aumentare la trasparenza verso il mercato dei propri conti e monitorare costantemente la performance, delegando di più ad una squadra di manager. Si tratta di un cambio di mentalità. Nei mercati competitivi attuali è la squadra a vincere, non il singolo imprenditore o il Ceo visionario. Il mercato favorisce storie di crescita, con business model scalabili, con un respiro internazionale e con una squadra manageriale solida, capace di strutturare un piano di sviluppo credibile. In questo momento come PwC abbiamo una pipeline di 15 operazioni, aziende grandi e piccole, aziende con 100 anni di storia e start-up. Tutte hanno in comune la voglia di crescere attraverso progetti innovativi a forte valore aggiunto e tutte hanno capito che il modo migliore per farlo non è attraverso il tradizionale canale bancario ma attraverso il mercato dei capitali. Dalle analisi svolte da PwC insieme a Fondazione Nord Est sugli ultimi bilanci emerge che si sono circa 50 società del Friuli Venezia Giulia con i numeri a posto per valutare la quotazione al segmento Star di Borsa Italiana, dove è previsto una capitalizzazione minima di € 40 milioni.
*Partner PwC
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